Buona Scuola, ecco il compromesso: un anno di riflessione per i trasferimenti dei prof

Né la rinuncia all’assunzione né il trasferimento immediato. Si va verso il compromesso circa la Buona Scuola: dopo le polemiche degli ultimi giorni con una folta schiera di docenti pronti alle barricate per dire no a quella distribuzione delle cattedre che avrebbe portato circa 15mila precari a cambiare regione per essere assunti (e che qualcuno ha osato definire “deportazione”), il governo tende la mano ai sindacati e offre un anno di riflessione in merito ai trasferimenti dei prof. Così scrive Il Messaggero oggi in edicola: la tregua farebbe slittare la messa a regime della riforma fortemente voluta dal premier Renzi e dal ministro Giannini solo tra dodici mesi, a settembre 2016.

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VIA DI MEZZO – Scrive Lorena Loiacono sul quotidiano romano che ciò avverrà:

Grazie alla possibilità, prevista dal Miur, di consentire ai neoassunti di accettare incarichi di supplenza fino al 30 giugno. Ancora per un anno. […] Proprio come accade per l’avvio degli albi territoriali e della cosiddetta chiamata diretta dei presidi, rimandati a settembre del prossimo anno. […] A tendere una mano ai docenti, è stata la ministra Stefania Giannini che in merito alle supplenze sull’organico di fatto ha chiesto espressamente agli uffici scolastici territoriali di effettuare le nomine entro l’8 settembre. Si tratta degli incarichi di docenza fino al termine delle lezioni.

Ai sindacati la mossa dell’esecutivo però potrebbe non bastare

«Siamo convinti che il potenziamento degli organici – denuncia Domenico Pantaleo della Flc Cgil – non sarà altro che un tappabuchi, con cui coprire le supplenze che resteranno scoperte. […] L’11 settembre ci sarà un incontro le tra le rappresentanze sindacali al teatro Quirino di Roma, per organizzare un piano di lotta e mobilitazione e per difendere i diritti di tutti i docenti. Ne uscirà un piano di mobilitazioni unitario».

Photocredit copertina ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO