Torino, i 5 stelle si rivoltano contro Appendino per il suo portavoce

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La nota del gruppo sotto la Mole: «Inopportuno il suo incarico per il Salone del Libro dell'anno scorso»

Il conferimento della consulenza al portavoce della sindaca Luca Pasquaretta per il Salone del Libro dell’anno scorso «è stato inopportuno, alla luce del ruolo rivestito allora e tutt’oggi dallo stesso Pasquaretta». Così il gruppo M5s al consiglio comunale di Torino in merito alle richieste di comunicazione sull’incarico. Si tratta di una rivolta dei consiglieri 5 stelle non da poco contro la sindaca di Torino Chiara Appendino.



«Fermo restando le verifiche sul profilo di legittimità e legalità dell’incarico ricevuto, su cui, apprendiamo dagli organi di informazioni, le forze dell’ordine stanno acquisendo della documentazione, e delle quali attendiamo gli sviluppi», il gruppo consiliare «ritiene – è il testo completo della nota diffusa da M5s – che sia stato inopportuno il conferimento di detto incarico soprattutto alla luce del ruolo rivestito allora e a tutt’oggi dallo stesso Pasquaretta».

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Cosa è successo esattamente? Questa mattina – riporta Repubblica – gli uomini della polizia giudiziaria sono andati negli uffici comunali per acquisire materiale sulla consulenza da 5 mila euro svolta dal portavoce della sindaca Appendino per il presidente della fondazione per il Libro, Massimo Bray. I militari, che si sono presentati in borghese, sono saliti al quarto piano, hanno recuperato la documentazione relativa al via libera alla collaborazione e quella sugli orari di servizio di Luca Pasquaretta. Pasquaretta al momento non risulta indagato. La sua prestazione è stata subito pagata, a differenza di migliaia di altre fatture di fornitori dell’ente che organizzava il Salone del Libro, ente oggi in liquidazione. Diversi 5 stelle ritengono il pagamento di questa prestazione inopportuna. Proprio per le difficoltà dell’ente, dato che Pasquaretta era già pagato dal Comune.



(Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO)