The Voice of Italy: Al Bano e la polemica con Michael Jackson | VIDEO

20/04/2018 di Redazione

Ieri sera a The Voice of Italy, talent canoro di Rai2, uno dei coach, Al Bano ha fatto una battuta verso il personaggio di Michael Jackson. Davanti a uno dei concorrenti (che ricorda molto nelle mosse il mito di Thriller) il conduttore Costantino della Gherardesca ha chiesto: «Hai conosciuto Jackson?». «No – ha replicato sibillino Al Bano – è lui che ha conosciuto me».

AL BANO MICHAEL JACKSON: TUTTA LA QUERELLE LEGALE

Qualcuno forse non lo ricorda ma era il 1992 quando Carrisi trascinò il re del pop in tribunale per plagio. Sotto accusa il brano “Will you be there”, somigliante alla canzone “I cigni di Balaka” incisa insieme a Romina Power nel 1987 nell’album “Libertà!”. Il brano di Jackson venne pubblicato il 26 novembre del 1991 all’interno dell’album “Dangerous”.

Come spiega Marco Liberti dopo la denuncia di Al Bano la Pretura civile di Roma ritirò il disco dal mercato italiano e, la Sony, che ne possedeva i diritti pubblicò una nuova edizione del disco senza la canzone incriminata. Il Tribunale di Roma nel 1997 dopo aver interrogato Michael Jackson nell’aula numero cinque della Pretura di piazzale Clodio a Roma, dissequestrò il cd perché mancava una prova attendibile sulla somiglianza con il brano di Carrisi. Più avanti anche il tribunale di Milano si esprimerà nel merito parlando di entrambi i pezzi come originali, ispirati da vecchi pezzi blues americani senza diritti d’autore.

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Pensate sia finita qui? Illusi. Albano Carrisi pagò le spese processuali per la querelle milanese ma nel 1999 Mario Frigenti, Pretore Penale di Roma, diede ragione al cantante italiano rilevando ben 37 note consecutive identiche. Jackson fu condannato al pagamento di 4 milioni di lire. Nel 1999 il tribunale di Milano, precisamente la Corte d’appello conferma la sentenza parlando di brani privi di originalità. La causa- ricorda Liberti – avrebbe dovuto concludersi in Cassazione, un accordo tra i due artisti (a quanto pare un concerto insieme che poi non si tenne mai) portò alla definitiva chiusura del caso. Nel 2001 si concluse il procedimento penale di Roma con il ribaltamento della sentenza del 1999 e la definitiva assoluzione di Michael Jackson dal reato di plagio.

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