A Ibiza un’altra vittima di Genovese? Ecco il racconto scioccante

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La ragazza ha trovato la forza di parlare con gli inquirenti dopo la vicenda di Milano

Possono le immagini raccontare la vita di una persona? Anzi in questo caso di una coppia, giovane, felice apparentemente, circondata di amici, tra yacht, ville, cene, party; insomma una vita piena di “Riccanza”. La risposta è sì! Giornalettismo pubblica un collage, un video riassuntivo – con il materiale raccolto sui social che in gran parte era stato cancellato – che racconta chi erano nel privato: Alberto Genovese e la sua fidanzata Sarah Borruso.



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Intorno al ruolo di quest’ultima ci sono parecchi punti interrogativi. Le informazioni sono discordanti. C’è chi dice che lei sia stata accanto a Genovese quasi fino alla fine del fattaccio e dei gravissimi reati commessi. Chi invece dice che ultimamente lei era stata sostituta da un’altra ragazza di nome Daria. Ma il dubbio lo sciogliamo immediatamente perché Genovese, quando si presenta per richiedere il passaporto, lo fa a nome suo e per conto di Sarah Borruso. Fine delle illazioni. Le immagini delle vacanze extra lusso a Ibiza, dove non mancano volti noti e il sempre presente Daniele Leali, formano un altro puzzle di questo reality game colmo di reati.



Testimone a Ibiza, il racconto di una ragazza ospite di Genovese

E proprio a Ibiza c’è una vicenda strana, stranissima che merita un’ attenzione particolare. Anche qui entra in gioco una nuova protagonista che chiameremo “Manuela”, nome di fantasia. La ragazza dal primo al dodici luglio scorso è stata ospite di Genovese, a Villa Lolita. L’imprenditore, come era solito fare, aveva pagato il biglietto di Manuela. C’è un ma: Manuela non doveva partire da sola, ma con una valigia da portare proprio a Genovese. La ragazza si insospettisce e chiede come mai non l’avesse portata Daniele Leali che era solito occuparsi anche di queste faccende.

I primi giorni per Manuela trascorrono tranquilli, o meglio… tranquilli si fa per dire. Feste, bagni in piscina e fiumi di droga; così risulta dalle testimonianze raccolte e dalle deposizioni.  «Non ho mai avuto modo di capire cosa ci fosse stato nella valigia, neanche una volta arrivata ad Ibiza». 



I primi giorni trascorrono tranquillamente tra feste, bagni in piscina e droghe. Ma una sera Manuela viene invitata in camera di Genovese per tirare coca. Manuela si fida, in quanto presente anche Sarah, la fidanzata del Genovese. Da quel momento però non ricorda più nulla: solo «intontimento, appesantimento e l’impossibilità di alzarsi». Il lasso di tempo per Manuela in quello stato dura ben sei ore, sempre secondo dichiarazioni rilasciate agli inquirenti.

Inoltre, come se fosse un film già visto a Milano, quando va in bagno, la ragazza è dolorante. I vestiti strappati. Non vi ricorda nulla di recente? Non aveva più il reggiseno e le scarpe. La ragazza ricorda che Leali è entrato nella stanza per chiedere come si sentisse. Sempre da deposizione, lo stesso Leali le fa capire che l’amico Alberto a volte esagera. Manuela percepisce con altre parole dettagliate, che non riportiamo, di aver subito violenza sessuale.
Ma quel giorno, a Ibiza, c’è un altro scenario da raccontare. Genovese urla con qualcuno, urla parole che sono oggetto pare di indagine, minacce. Manuela ascolta e si impaurisce. Sceglie il silenzio. Oggi dichiara alle forze dell’ordine di non aver parlato fino a questo momento per timore che Alberto potesse fare del male ai genitori. Oggi Manuela ha trovato la forza. Chi leggerà questo ennesimo articolo prenda esempio da Manuela. Una vita salvata, sono cento vite salvate. Passare da “Terrazza Sentimento” a “Finestra Isolamento” invece è un attimo.