Amazon e i 3 mila nuovi posti a tempo indeterminato nelle regioni di nord e centro Italia

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L'annuncio è stato fatto nella giornata di oggi e le migliaia di posti a tempo indeterminato saranno frutto dell'apertura di nuove sedi Amazon in Italia

Mentre nel mondo si moltiplicano i tentativi di creare sindacati per i lavoratori Amazon, il colosso statunitense ha deciso di investire in Italia creando – nel corso del 2021 – 3 mila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato nel Belpaese. A dare l’annuncio è stata Mariangela Marseglia, country manager di Amazon per l’Italia e la Sagna nella giornata di oggi. Arrivando a oggi, Amazon conta in Italia 50 sedi che danno lavoro a 9.500 persone. Con l’aggiunta di questi 3 mila, quindi, il totale delle persone che lavoreranno in Italia per la piattaforma di e-commerce salirà a 12 mila 500.



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3 mila posti a tempo indeterminato Amazon tra nord e centro Italia

«La crescita del settore digitale è un’opportunità per rilanciare il Paese – ha spiegato la country manager – e noi vogliamo dare il nostro contributo». L’investimento che Amazon farà in Italia quest’anno sarà pari a circa 350 milioni di euro con l’apertura di una serie di centri di smistamento, centri di distribuzione e depositi di smistamento in molte regioni del nord Italia. In particolare, il prossimo autunno è prevista l’apertura di tre nuovi siti in Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte.



I 3 mila nuovi posti a tempo indeterminato si divideranno tra due nuovi centri di distribuzione in Piemonte (precisamente a Novara e a Cividate al Piano, in provincia di Bergamo), un nuovo centro di smistamento in Emilia-Romagna (in provincia di Modena, a Spilamberto) e undici depositi di smistamento tra Trentino-Alto Adige, Piemonte, Veneto, Umbria Marche e Friuli-Venezia Giulia.

Le polemiche sul trattamento dei dipendenti Amazon

Ha fatto discutere la proposta del colosso di fornire ai propri dipendenti stressati delle Zen Room, ovvero delle piccole stanze – che dall’esterno potrebbero sembrare bagni chimici per la dimensione – al cui interno i magazzinieri del gigante tech dovrebbero vedere dei video sulla consapevolezza. La novità è stata annunciata e introdotta in tempi recenti come parte del programma “WorkingWell” del colosso. Programma che, per la cronaca, è nato in risposta alle proteste dei tanti lavoratori che – come già abbiamo accennato – hanno provato e stanno provando, in diverse parti del mondo, a organizzarsi in sindacati per tutelare i propri diritti. Da mesi, ormai, molti lavoratori stanno denunciando una serie di irregolarità che Amazon commetterebbe, dai turni massacranti alla questione della pipì in bottiglia tra una consegna e l’altra.