Se sui social network il dibattito è quantomai polarizzato, la televisione sembra sempre di più un suo riflesso. Capita anche quando, a Otto e Mezzo, si confrontano due giornalisti che, pure, dovrebbero conoscere bene i codici di quello che un tempo era stato il talk-show televisivo. Invece Luca Telese contro Mieli dimostra ancora una volta che ai temi vengono preferiti gli slogan.
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Mentre l’ex direttore del Corriere della Sera stava portando avanti, dopo la domanda di Lilli Gruber, un confronto tra l’attuale situazione di governo e un’ipotetica squadra formata da Meloni e Salvini in chiave europeista, è stato interrotto da Luca Telese in collegamento. Quest’ultimo, allontanandosi non poco dal discorso che stava portando avanti Mieli, ha parlato del confronto tra la campagna di vaccinazione in Campania e in Lombardia. «Mi stai dicendo che la Lombardia è in ritardo perché è renziana?» – chiede Paolo Mieli, che si è trovato spiazzato rispetto all’intervento di Luca Telese, soprattutto in virtù di quello che stava cercando di dire qualche attimo prima.
Il dibattito, confuso, a un certo punto è degenerato quando Luca Telese ha detto: «Non fare il nostalgico renziano, lo so che stai soffrendo. Contieniti». Paolo Mieli non lo accetta: «Ma che modo è di polemizzare?». Telese, a quel punto, sostiene che l’ex direttore del Corriere lo abbia definito nostalgico dell’Unione Sovietica: «Ma quando mai? Tu hai detto che la situazione dei vaccini in Lombardia è colpa della logica mercatista. Cosa c’entra il modello sanitario della Lombardia con quello di cui stavamo parlando?». E, in effetti, si fa fatica a capire come si sia passati, dall’analizzare possibili scenari di governo di centrodestra in chiave Unione Europea, alla campagna di vaccinazioni in Lombardia.