Tasi: la tassa sulla prima casa fino al 3,3 per mille

Tasi infinita: la tassa sulla prima casa dovrebbe arrivare fino al 3,3 per mille, con i comuni che però avranno la facoltà di decidere sulle detrazioni. Questa è la sintesi operata dal governo dopo le trattative infinite con l’Anci sulla questione dell’imposizione sugli immobili. Intanto è stato approvato dal Senato l’emendamento che ha allineato la scadenza dal 16 al 24 gennaio di quest’anno così come previsto dalla legge di Stabilità. Lo schema del Sole 24 Ore sulla tassa sulla casa:

Spiega il Corriere della Sera:

Con l’aumento delle aliquote massime, la Tasi sulla prima casa potrà salire dal 2,5 per mille fino al 3,3 per mille, mentre Tasi e Imu sugli altri immobili residenziali, dal 10,6 per mille complessivo, potranno essere elevate fino all’ 11,4 per mille. Se i Comuni sfrutteranno appieno tutto il margine disponibile potranno recuperare oltre un miliardo di euro in più, da destinare alle detrazioni. Su queste, come sugli aumenti delle aliquote, i sindaci avranno massima libertà di azione.

E libertà di imposizione:

Potranno decidere di aumentare le imposte sulle prime case o solo sulle altre abitazioni, e concedere detrazioni parametrate al numero dei figli a carico oppure al reddito dichiarato ai fini Irpef, o calcolato in base all’Isee. «Si è fatto un passo avanti importante nel chiarire, ancora più di prima, la natura federale di questo tipo di imposizione. Gra parte dei problemi lamentati in questi mesi è dovuta al fatto che si è intervenuti dal centro su forme di tassazione gestite a livello periferico» ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che già in estate, nel suo dossier sulla riforma dell’Imu aveva suggerito di lasciare tutta la materia delle tasse sulla casa alla discrezionalità dei sindaci.

Il quotidiano fa i conti in tasca alle famiglie E segnala:

Come si vede dalla tabella (in alto) per quanto riguarda la casa da 120 metri quadrati a Torino e a Roma si supererebbero comunque i 700 euro all’anno, cifra sfiorata da Milano e da Genova; per le abitazioni di minor valore la Capitale guida questa poco ambita graduatoria con 443 euro, seguita da Bologna con 386 euro, da Torino con 353 e da Milano con 344 euro. Può essere interessante il confronto con la vecchia Imu; per la casa da 120 metri a Torino si effettuerebbe comunque un risparmio sensibile, di quasi 335 euro, a Roma se ne risparmierebbero circa 160 ma a Milano il costo sarebbe più alto di 51 euro. Per quanto riguarda la casa di minor pregio la scelta dell’aliquota massima penalizzerebbe i contribuenti quasi ovunque; fa eccezione Roma dove il risparmio sarebbe di circa 29 euro ma a Milano la Tasi risulterebbe più cara di ben 130 euro rispetto all’Imu 2012. Bisogna inoltre considerare che l’Imu prevedeva una detrazione obbligatoria di 50 euro per ogni figlio mentre per la Tasi questa rimarrà una scelta discrezionale del Comune e quindi il bilancio a sfavore della Tasi potrebbe ampliarsi.

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