La Cassazione dà l’ok al referendum sul taglio dei parlamentari

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L'ufficio centrale ha sancito la legittimità del quesito

La Cassazione ha dato il via libera al referendum sulla legge costituzionale che prevede il taglio dei parlamentari. Dopo la raccolta di firme non sufficiente dei radicali, che avevano raccolto solo 669 adesioni contro le 500mila necessarie, la nuova richiesta aveva raggiunto il numero minimo grazie al cambio di rotta della Lega. Il partito guidato da Matteo Salvini infatti aveva sempre votato a favore della proposta di ridurre il numero dei parlamentari, ma aveva recentemente appoggiato la richiesta del referendum.



La Cassazione dà l’ok al referendum sul taglio dei parlamentari

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La Cassazione in data 23 gennaio ha sancito la legittimità della richiesta di un referendum «alla legge costituzionale relativa alla riduzione del numero dei parlamentari». L’ufficio centrale per i referendum della Suprema Corte infatti ha stabilito che la richiesta presentata dai 71 senatori «è conforme all’articolo 138 della Costituzione» e ha anche accertato la «legittimità del quesito» referendario proposto.



La legge approvata durante il governo approvata a cavallo dei due governi di Giuseppe Conte, prevede l’abbassamento del numero dei deputati da 650 a 400, mentre il numero dei senatori viene ridotto da 315 a 200. L’approvazione definitiva della legge era avvenuta dopo 4 letture a Montecitorio con 553 voti a favore. Nonostante quindi la larga maggioranza, un quinto dei senatori ha intrapreso l’iter per richiedere l’approvazione popolare tramite il referendum.

 (Credits immagine di copertina: Facebook Camera dei deputati)