La stretta di Amazon sui contenuti del cloud che violano le regole

Amazon promette una stretta sui contenuti illegali e che violano le regole dei servizi cloud

03/09/2021 di Ilaria Roncone

Amazon prometto un approccio più proattivo nello stabilire quali materiali violano le politiche del suo servizio cloud. Il focus del provvedimento sarebbero, tra gli altri, quei contenuto che promuovono la violenza e che andrebbero rimossi. Una decisione sul cloud Amazon che, se messa in atto, darà nuova linfa al dibattito sul potere delle aziende tecnologiche sulla libertà di parola.

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La stretta sul cloud Amazon contro la violenza

Si legge su Reuters che, nei prossimi mesi, Amazon affiderà a un piccolo gruppo di lavoratori appositamente assunti nella divisione Amazon Web Services (AWS) il compito di monitorare le minacce future lavorando con dei ricercatori esterni. Secondo gli esperti, visto che Amazon è il principale fornitore di servizi cloud in tutto il mondo, l’azienda potrebbe potenzialmente diventare arbitro rispetto a quali contenuti saranno ammessi o non ammessi in rete.

La scorsa settimana, per esempio, ha fatto notizia la scelta di chiudere un sito web su AWS che conteneva propaganda dello Stato Islamico e celebrava l’attentato suicida dello scorso giovedì a Kabul. Altro caso era stato quello di Parler, app che Amazon ha rimosso dal suo servizio cloud per l’utilizzo che ne è stato fatto dai sostenitori di Trump nell’ambito dell’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021.

La lotta è contro materiale abusivo e illegale

«AWS Trust & Safety – si legge in una dichiarazione – lavora per proteggere i clienti di AWS, i partner e gli utenti di Internet dai cattivi attori che tentano di utilizzare i nostri servizi per scopi abusivi o illegali. Quando AWS Trust & Safety viene messo a conoscenza di un comportamento abusivo o illegale sui servizi AWS, agiscono rapidamente per indagare e impegnarsi con i clienti per intraprendere azioni appropriate».

Attualmente, AWS non esamina i contenuti che vengono ospitati dai clienti. Il mondo, però, va tutto nella stessa direzione: host e piattaforme vengono ritenuti sempre più responsabili di quello che ospitano da attivisti e gruppi per i diritti umani. Dall’altro lato, invece, i conservatori – si vedano Trump e i suoi – accusano i colossi di limitare la libertà di parola.

Il punto è che se ci sono contenuti che violano la policy – come, per esempio, quelli che promuovono lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei bambini – devono essere individuati per tempo. Il compito della nuova squadra che verrà assunta sarà quello di anticipare future minacce come gruppo estremisti che utilizzano i servizi Amazon per commettere atti illeciti.

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