Allarme cyber security: l’app del fitness Strava svela le basi militari italiane all’estero

L’esercito ai tempi del social network. Dopo il clamore suscitato nei giorni scorsi dall’app del fitness Strava (il cui utilizzo da parte di alcuni soldati ha permesso di svelare siti militari), il quotidiano La Repubblica ha condotto un’inchiesta sulle basi militari italiane mostrate da ignari soldati che utilizzavano il sistema durante le loro sessioni di jogging. Qualche giorno fa, si era diffusa la notizia di attività di fitness registrate nei luoghi più remoti della terra: non proprio corsette effettuate di prima mattina da chi vuole semplicemente modellare il suo fisico.

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STRAVA, COSA È SUCCESSO AI MILITARI ITALIANI

Strava, oltre a pubblicare le mappe che indicano i percorsi battuti dagli utenti, ha anche un social network dove chi utilizza la app può condividere informazioni relative alle sue uscite, ai chilometri percorsi, al tempo impiegato. Il tutto con nomi e cognomi ben evidenziati.

Il quotidiano La Repubblica ha provato a contattare i militari italiani che utilizzano la app in totale buona fede e che, nella maggior parte dei casi, non erano minimamente a conoscenza del clamore sollevato dal caso Strava. Le persone contattate non hanno fornito una risposta sufficiente e hanno provveduto immediatamente a cancellare il proprio profilo. E se ciò vale per negare la loro utenza al grande pubblico, ricordiamo che i loro dati restano comunque nei database della società che gestisce la app.

Repubblica ha avuto modo di riconoscere militari che operano nella base italiana di Erbil, in Afghanistan. Tuttavia, molti profili di soldati del nostro Paese sono comparsi in una zona dell’Iraq che in altre mappe appare deserta. Un sito segreto svelato in maniera così grossolano per colpa di una corsetta di allenamento?

Contattati dal giornale, il ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e lo Stato Maggiore dell’Esercito non hanno offerto risposte sufficienti. Non sembra esserci un protocollo, infatti, che disciplini l’utilizzo di Strava da parte dei militari: in modo particolare, lo Stato Maggiore dell’Esercito avrebbe detto di non avere competenze per affrontare la questione, mentre il ministero della Difesa non ha ancora risposto.

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