La sospensione della sperimentazione Oxford per infiammazione spinale: «Ma non è detto che dipenda dal vaccino»

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Il quotidiano Repubblica ha intervistato il paziente che ha presentato alcuni sintomi che hanno portato allo stop

La notizia che  è rimbalzata nelle ultime 36 ore riguarda lo stop alla sperimentazione del vaccino di Oxford contro il coronavirus a causa di una reazione avversa in un paziente testato. Ma ci sono degli aspetti da prendere in considerazione, che sono stati analizzati dallo stesso paziente intervistato da Repubblica. In modo particolare, quest’ultimo avrebbe avuto una infiammazione spinale che, tuttavia, non è detto che riguardi proprio il vaccino.



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Stop sperimentazione vaccino, parla la persona che ha subito l’effetto collaterale

La sperimentazione, tuttavia, impone che in presenza di casi come questi occorra fermarsi. Segnale tangibile di come non si voglia lasciare nulla al caso e di come la corsa al vaccino non possa condizionare il corretto svolgimento delle operazioni di test. Di fatto, il paziente interessato fa parte dei 50mila testati per l’approvazione del cosiddetto vaccino di Oxford sull’essere umano.



Il caso dell’infiammazione spinale si è verificato soltanto su di lui. Ma ci sono anche altri elementi da prendere in considerazione. Innanzitutto: occorre dimostrare che l’infiammazione spinale sia stata causata proprio dalla somministrazione del vaccino e non da altri fattori esterni, che pure vanno presi in considerazione in situazioni come queste.

Stop sperimentazione vaccino, le domande a cui bisognerà rispondere

Inoltre, quando si fa una sperimentazione sull’essere umano, occorre dividere i testati in due gruppi: nel primo viene effettivamente iniettato il vaccino, nel secondo un farmaco placebo (nella sperimentazione che si sta analizzando, il vaccino contro la meningite). I ricercatori non sanno quali sono i pazienti a cui è stato iniettato il farmaco placebo e il vaccino: dunque, al volontario – come lui stesso ha affermato a Repubblica – potrebbe anche essere stata iniettata la dose placebo. La sospensione della sperimentazione servirà a capire questa serie di circostanze.



«Lo stop – ha affermato il paziente coinvolto – è sintomo di serietà del lavoro. Si tratta di un caso isolato che è tutto ancora da verificare. Inoltre, non mi fermerò: in passato mi sono sottoposto ad altre sperimentazioni e sono ancora in lista per ricevere il richiamo a fine settembre. Non sono affatto preoccupato».