Ilaria Cucchi pubblica l’ultima lettera di Stefano a 10 anni dalla sua morte: «Per favore, rispondimi!»

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Il giovane romano, però, morì prima di poter spedire quella missiva

Dieci anni fa. Sembra passata un’intera vita ma nella notte del 22 ottobre del 2009 si spegneva la vita di all’ospedale Sandro Pertini di Roma. Una settimana prima, come testimoniato dalle ultime fasi del processo sulla sua morte, aveva subito un pestaggio da due carabinieri che lo avevano fermato per possesso di sostanze stupefacenti. Le sentenze, finora, hanno ribadito come i colpi inferti quella sera nella stazione dell’Arma siano state fatali per il giovane geometra romano. Ora, a dieci anni dalla sua morte, Ilaria – la sorella di Stefano Cucchi che si è spesa tantissimo affinché fosse fatta giustizia per suo fratello – ha pubblicato l’ultima lettera mai spedita da quel letto di ospedale.



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«Dieci anni fa Stefano stava scrivendo quell’ultima, disperata, richiesta di aiuto – scrive Ilaria Cucchi sulla sua bacheca Facebook allegando la fotografia dell’ultima lettera di Stefano -. Voleva vivere, mio fratello! Poi invece è morto, all’alba, tra l’indifferenza generale di tutti coloro che hanno avuto a che fare con lui in quei sei giorni del suo calvario». Parole che non vennero mai spedite: la notte successiva, infatti, il giovane geometra romano spirò nel suo letto di ospedale.



Dieci anni fa la morte di Stefano Cucchi

La lettera non è nuova ed era già stata portata nel processo sulla morte di Stefano Cucchi. Quel Francesco a cui si rivolge il giovane romano è un operatore del Ceis che lo aveva seguito in passato per aiutarlo a disintossicarsi e a uscire dal tunnel della droga. Una lettera mai spedita ma che dimostra come non avesse alcuna voglia di mollare e morire. Stefano Cucchi voleva vivere.



La sua ultima lettera

«Caro Francesco sono al Sandro Pertini, in stato d’arresto. Scusa se stasera sono di poche parole ma sono giù di morale e posso muovermi poco – aveva scritto Stefano Cucchi nella sua ultima lettera -. Volevo sapere se potevi fare qualcosa per me. Adesso ti saluto, a te e agli altri operatori. Ps per favore rispondimi». Risposta mai arrivata, lettera mai spedita.

(foto di copertina: ANSA / CLAUDIO PERI)