Staino contro Cuperlo: «Uccidete la sinistra». Lui replica: «Sono colpito, mai detto che Renzi è come Berlusconi»

«Compagno Cuperlo, così uccidete la sinistra…».Un attacco firmato, con tanto di lettera indirizzata a Gianni Cuperlo e pubblicata sull’Unità, da Sergio Staino.

matteo renzi
Photocredit: Giornalettismo

STAINO ATTACCA CUPERLO: «COSÌ UCCIDETE LA SINISTRA» –

 

Il papà di Bobo, tornato a disegnare vignette sul rinato quotidiano fondato da Antonio Gramsci, ha spiegato di aver ricevuto diverse critiche per la collaborazione con la nuova direzione. Compresi alcuni messaggi del leader di Sinistra dem, al quale ha replicato con una missiva, resa pubblica in quanto non ha ancora ricevuto risposta:

«Caro Gianni, è vero che ho contestato Berlusconi per anni e continuerò a farlo fino a quando Berlusconi continuerà a stare sulla scena politica. Ma insieme a lui ho contestato spessissimo anche Prodi e ancor più D’Alema e ancor più Veltroni, o comunque tutta una mia sinistra di cui mi sento parte e di cui mi sembra doveroso segnalare le cose che secondo me sono brutte e dannose. […] Già il fatto che tu metta sullo stesso piano le mie critiche a Berlusconi con le mie mancate critiche a Renzi, dimostra per l’ennesima volta un errore di valutazione in cui mi sembra tu sia caduto in pieno: considerare simili Berlusconi e Renzi. […] State pericolosamente aiutando una futura tragica vittoria di un Salvini o di un Grillo. Io considero Renzi un frutto amaro del nostro partito, un frutto che ci pone ogni giorno problemi difficili e non sempre positivi. Ma detto questo, non mi riconosco certo in chi vede in lui il rappresentante di una feroce destra neoliberista totalmente asservita al capitale finanziario. Un rappresentante che, per chissà quale magia, si è appropriato del nostro partito e che bisogna quindi combattere ed annullare con tutti i mezzi possibili, i più scorretti compresi».

E ancora: «Renzi è quanto di più progressista si possa avere in Italia in questo momento storico». Con un attacco feroce alle campagne della sinistra Pd, considerate inutili. Buone, per Staino, soltanto a far smarrire l’elettorato, spingendolo verso Salvini o Grillo: «Che senso ha fare una guerriglia interna al Pd quando non si hanno obbiettivi su cui spostare l’opinione, le speranze e la forza dei nostri militanti e dei nostri elettori? Cosa stai offrendo di concreto al loro smarrimento? Nulla. Solo la coscienza che Renzi è una merda». La stoccata del vignettista prosegue con toni pesanti: 

«Vai fra la gente, esci fuori dal gruppetto della Sinistra Dem e dai quattro vecchi marpioni che vi sovrastano. Vai fra la gente, come ho fatto io in varie situazioni, in un cinema affollato, in una trattoria, in un autobus e urla: “questa Sinistra Dem ci sta veramente scassando i coglioni”. Avrai come risposta una standing ovation, non vi sopporta più nessuno tranne, ovviamente, Renzi il quale con il vostro atteggiamento così assurdo e fuori dalla storia del nostro partito, si può permettere di twittare “Tanti auguri ai gufi”»

LA REPLICA DI CUPERLO SU REPUBBLICA:  «PROFONDAMENTE COLPITO DA TONI E LINGUAGGIO USATI…» –

Contattato dal quotidiano “La Repubblica“, Cuperlo ha replicato spiegando di essere «profondamente colpito dai toni e dal linguaggio usati e anche dall’enfasi con cui è stata pubblicata la lettera». Di certo, colpisce il fatto che Staino abbia scelto di accusare – di tutto l’establishment della minoranza Pd – proprio Cuperlo, l’ex presidente dem noto per i suoi toni riflessivi. Lontani dalla propaganda.

La nuova gestione dell’Unità, con D’Angelis, racconta però la versione del padre di Bobo: «A fine luglio c’è stato a Roma, alla Festa dell’Unità, un dibattito in cui Staino le ha cantate pubblicamente a Gianni il quale poi gli avrebbe mandato degli sms infastiditi», si spiega su Repubblica. Poi sarebbe arrivata la lettera privata, poi diventato un attacco pubblico. Ma non solo. Staino accusa anche Cuperlo di aver rifiutato la direzione de L’Unità, mentre il leader della Sinistra dem si è difeso: «Staino dice cose non vere. Non ho mai detto, per esempio, che Renzi e Berlusconi sono simili. Il mio problema non è Renzi, è di capire dove va il Pd».

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