Locatelli è sicuro: «Nel prossimo dpcm, stop agli spostamenti tra regioni»

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Un punto fermo arriva direttamente dal presidente del Consiglio Superiore della Sanità e componente del comitato tecnico-scientifico

Mentre il prossimo dpcm sembra ancora una giungla difficile da attraversare, con tante ipotesi che si accavallano e il conflitto sempre più evidente tra governo centrale e presidenti di regione, pare ci sia almeno qualche punto fermo, come gli spostamenti tra regioni. E a parlarne, ad esempio, è il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore della Sanità e componente del comitato tecnico-scientifico.



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Spostamenti tra regioni, arriva lo stop: la certezza di Locatelli

Intervistato da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, il professor Locatelli afferma: «È un momento di nuovo difficile. Il dpcm di domani andrà nella direzione del principio di proporzionalità e ragionevolezza che ha guidato le scelte fino a ora, facendo leva su qualche misura come la limitazioni agli spostamenti interregionali se non per ragioni indifferibili, di salute o di lavoro».



Dunque non si potrà viaggiare da una regione all’altra per motivi diversi da quelli di salute e di lavoro. Una stretta che sembra un preludio a qualcosa di diverso, in ogni caso previsto dal prossimo provvedimento del presidente del Consiglio. E a questo sembra far riferimento lo stesso Locatelli quando chiede, sempre in collegamento da Fabio Fazio, di rispettare i principi che hanno animato l’Italia nel periodo di marzo e di aprile, quando il Paese si è fermato a causa del coronavirus.

Spostamenti tra regioni e impatto sui contagi del dpcm del 25 ottobre

Il componente del comitato tecnico-scientifico, infatti, ha fatto appello all’unità di intenti tra regioni e governo centrale. Indizio che nel prossimo provvedimento i lockdown locali, tanto avversati dai presidenti, saranno comunque un punto fermo della strategia dell’Italia per piegare la curva dei contagi. Curva che va guardata con speranza e attesa: «I provvedimenti che sono stati presi con il dpcm del 25 ottobre (ovvero quelli sulle chiusure dei bar e dei ristoranti alle 18, sull’estensione della didattica a distanza alle superiori per il 75%, alcune misure più restrittive nelle singole regioni, lo stop alle attività di palestre e piscine, ndr) faranno vedere i loro primi effetti nella settimana tra il 9 e il 10 novembre e il loro pieno impatto arriverà nella settimana immediatamente successiva». E questo impatto potrebbe essere ulteriormente reso evidente dalle misure del prossimo dpcm che arriverà tra oggi e domani.