La storia che c’è dietro alla foto della donna e della bambina a Scauri (e quanto è importante citare le fonti)

Spiegare i meccanismi della viralità dei post su Facebook non è semplice, ma è opportuno risalire alla fonte originale per assicurarsi della veridicità della vicenda raccontata

17/08/2022 di Gianmichele Laino

Quando una foto o una storia – che non cita la fonte – diventa virale su Facebook (più che su ogni altro social network) bisogna sempre prenderla con le pinze. Non bisogna mai dare per scontato che ciò che compare sulle nostre bacheche corrisponda a realtà. Per questo è opportuno avviare sempre delle operazioni di fact-checking (per questo esiste ancora vivaddio l’informazione accreditata) prima di dare ai propri lettori una notizia che non sia stata, prima, opportunamente certificata. Noi abbiamo messo in moto questa macchina – che ci spiega molto bene anche i meccanismi di diffusione dei contenuti sui social network – per raccontarvi la storia della spiaggia libera a Scauri, in provincia di Latina. Una storia che, grazie a una bellissima foto di una donna – identificata con il nome di Teresa – e di una bambina di origini senegalesi – identificata con il nome di Sonia -, e grazie alla caption con cui è stata presentata è diventata virale in pochissimi giorni, raggiungendo il suo apice proprio nella mattinata del 17 agosto.

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Spiaggia libera Scauri, la vera storia della fotografia e del racconto virali

Il post lo avete letto tutti e lo riportiamo integralmente:

«Spiaggia di Scauri, agosto 2022, lei si chiama Teresa ha poco meno di 30 anni, due figli adolescenti e in braccio una bimba nera di circa 18 mesi, si chiama Sonia. Mi guardo attorno e cerco sua madre. Ma donne africane nemmeno l’ombra. Teresa avrà forse un compagno africano, con cui ha avuto la bimba, penso, ma non è possibile perché Sonia sarebbe stata mulatta e non nero ebano. La bimba ha treccine annodate da mani di donna africana. Gioca e scherza sulla spiaggia con Teresa e i suoi figli. Teresa prepara l’asciugamani per avvolgerla subito dopo il bagnetto, le toglie il costumino bagnato, le mette il pannolino, le da la pappa e poi l’addormenta all’ombra, nel passeggino. Sono curiosa di sapere qual é il legame tra la bimba ebano e Teresa con la sua famiglia. E così mi avvicino ed ammirando Sonia, che dorme appaciata e serena, cerco di sapere.
“la madre è una giovane donna del Senegal che lavora sulle spiagge, vende abiti, fa treccine, e Sonia andava in giro con lei sotto al sole tutto il giorno.” dice Teresa “così pian piano la tenevamo noi, un giorno, poi due, poi tre. Prima per qualche ora, poi la bimba era contenta e così la madre me l’ha affidata.” Teresa e la sua famiglia fa vacanza a Scauri e tiene con sé la bimba, lasciando sua madre serena nel suo lavoro stancante e Sonia fa la bimba, con i tempi… suoi tempi. Gioca amata da Teresa e dai suoi figli. Tutta la spiaggia collabora e lei è allegra e sorridente passa di braccia in braccia, come ad una festa tutta per lei. La sera Teresa la riporta alla madre. Sonia piange, il più delle volte, perché vorrebbe restare con Teresa.
“ma lei è la madre” dice Teresa “é giusto che stia con lei la sera, a lavoro finito”
Una storia di solidarietà, una cura al contrario non un immigrata che cresce i figli della signora bianca al mare, ma una famiglia napoletana che gratuitamente cresce una bambina figlia di immigrati.
Questa storia é un esempio di amore senza confini e senza pregiudizi».

La storia è diventata virale in seguito a un post pubblicato da Milena Tortora che – a mezzogiorno del 17 agosto – ha ottenuto quasi 30mila like, 3mila commenti e oltre 7mila condivisioni. A partire da questo post (pubblicato mercoledì 10 agosto alle 23.35), diversi influencer sui social network e diverse testate giornalistiche (non solo locali di Latina e Salerno) hanno ricondiviso la storia e l’immagine, in maniera acritica, senza accertarsi dell’origine delle stesse.

Giornalettismo, invece, è andato dritto alla fonte. Dopo essersi accertato che Milena Tortora non fosse l’autrice né della foto, né del post (l’utente si era limitata semplicemente a copiare e a incollare il testo e ad allegare una foto non scattata da lei), ha scoperto che il post originale è stato pubblicato dalla docente e scrittrice Carola Flauto, esattamente l’8 agosto scorso. Il suo post non ha avuto la stessa risonanza di quello di Milena Tortora semplicemente perché è stato pubblicato sul suo profilo privato (seguito da 789 persone). Mentre stiamo scrivendo, il post originale ha ottenuto circa 300 like.

Il racconto di Carola Flauto su quanto accaduto l’8 agosto a Scauri

Carola Flauto ci ha raccontato il dietro le quinte della foto e del post: «Io sono una scrittrice e amo cogliere i dettagli di quello che mi succede intorno – ha detto a Giornalettismo -. Qualche giorno fa mi trovavo su questa meravigliosa spiaggia libera di Scauri e ho notato questa meravigliosa scena: c’era una donna sui trent’anni che giocava con una bambina dalla pelle color ebano. Mi sono informata sul rapporto che c’era tra le due persone e ho scoperto quello che ho scritto nel post. È una storia meravigliosa di accoglienza e di condivisione». L’autrice si è interessata alla vicenda perché ha da sempre seguito progetti di cooperazione allo sviluppo (anche in Mali) e perché offre pressoché quotidianamente storie di riscatto e di solidarietà sia nelle sue opere, sia nei suoi laboratori culturali, sia nel corso della sua attività di docente.

Carola Flauto
La docente e scrittrice Carola Flauto, autrice del post originale sulla vicenda della spiaggia libera a Scauri

La bambina, Sonia (in una versione precedente del post della Flauto veniva indicata erroneamente come Sofia, ndr), è figlia di una coppia di origini senegalesi. Una coppia che, durante il giorno, lavora sodo e che, nonostante questo, cerca di assicurare alla piccola una vita serena. Durante la stagione estiva, si sono spostati dal Casertano a Scauri per poter lavorare ancor di più. Teresa, mamma italiana di una cittadina del Napoletano, si è allora gentilmente offerta di badare alla bambina. È stato uno di quegli incontri imprevisti e imprevedibili, proprio sulla spiaggia. Da allora, il rapporto tra le due famiglie si è cementato: Sonia è un vero e proprio punto di riferimento della spiaggia libera di Scauri (sul versante di Montedoro, nei pressi della villa di Manfredi), come dimostrano anche alcuni commenti sulla pagina Facebook Scauresi Scauresi (a cui ci siamo iscritti per cercare di capire qualcosa in più su questa vicenda).

È stata proprio Carola Flauto la fonte della vicenda, è stata lei a scattare la fotografia (Giornalettismo ha avuto modo di visionare anche altri due scatti di Teresa e di Sonia, catturati proprio in quella circostanza: una conferma in più della genuinità della situazione) ed è stata lei a chiedere a Teresa il consenso per la pubblicazione dell’immagine sul proprio profilo social (inizialmente privato, ora pubblico dopo una modifica delle impostazioni sulla privacy del profilo stesso). Sicuramente non ci si aspettava una diffusione così capillare di questa meravigliosa storia di integrazione e sicuramente non ci si aspettava un distacco così importante dalla fonte originale della storia stessa. È il prezzo da pagare sui social network: dove le narrazioni belle sono ancora possibili, ma la loro origine viene spesso sacrificata nella logica dell’algoritmo. Sta alla stampa, a volte, cercare di porre un rimedio a tutto questo, restituendo volti, nomi e voci alle storie e a chi le racconta.

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