Al vaglio l’idea di una stagione balneare con gli ombrelloni separati da gabbiotti in plexiglass

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Tra le varie idee sul piatto per permettere alla stagione balneare 2020 di partire c'è quella di gabbiotti in plexiglass tra gli ombrelloni

L’arrivo della bella stagione, solitamente, mette gli italiani di fronte alla consapevolezza che vanno organizzate le vacanze. Nonostante la situazione unica che stiamo fronteggiando in questo periodo c’è chi, complice la Pasqua appena passata, sta cominciando a pensare alle vacanze estive. Come funzionerà quest’anno sulle nostre coste? Sarà possibile fare le vacanze estive così come le conosciamo o il distanziamento sociale imposto dall’emergenza coronavirus – con la sua fase 2 di ritorno alla normalità a scaglioni – fermerà il turismo nostrano?



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Spiagge con gabbiotti in plexiglass

Tra le tante idee avanzate per salvare la stagione balneare si sta vagliando anche quella – considerata particolarmente assurda – dei gabbiotti in plexiglass. Si tratterebbe di pannelli che separano ogni ombrellone da quello accanto e da quelli dietro, creando così una sorta di gabbiotto che garantirebbe il distanziamento sociale tra gli occupanti degli ombrelloni. L’idea è già stata bollata come impraticabile dal presidente Itb, Giuseppe Ricci: «non è immaginabile, anche perché al mare uno vuole prendere aria. Quella diventerebbe una sauna». Anche la sindaca di Riccione, Renata Tosi, si è espressa in merito all’idea dei gabbiotti, definendo l’accoglienza della Riviera romagnola come «di massa», una situazione in cui mettere barriere sulla sabbia non ha alcun senso.



Ipotesi irrealizzabile: «Diventa una sauna»

L’idea dei gabbiotti in plexiglass che circola da alcune ore, quindi, è stata bollata come irrealizzabile da balneari e esponenti della politica locale in Romagna. A partire dalla realizzazione pratica. Risulta alquanto complesso pensare di mettere su queste strutture per centinai e centinaia di chilometri lungo le cose italiana, a partire dalla Riviera. Intanto i bagnini hanno fatto presente che, se dal mese di maggio non potranno cominciare ad allestire le spiagge, la stagione balneare è seriamente a rischio. L’alternative verso la quale i concessionari sembrano diretti è molto meno complessa. Si sta parlando di affittare un ombrellone sì e un ombrellone no, così da creare un ingombro – l’ombrellone lasciato libero – tra una postazione e l’altra. Ricci ha definito questa idea realizzabilissima poiché «sarà un’estate sottotono. Perderemo i flussi stranieri, il turismo sarà esclusivamente locale». Durante questa settimana sono previste una serie di riunioni e di aggiornamenti per permettere a forze politiche e operatori del settore di confrontarsi in merito alla questione.

(Immagine copertina da Pixabay)