L’Agcom chiederà a Dazn (e agli altri OTT) di integrare lo speed test sulla sua app

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In questo modo, l'utente potrà comprendere se il disservizio è dovuto alla sua applicazione o all'abbonamento internet di cui è cliente

La data, stando alle indiscrezioni riportate da una associazione di consumatori a Repubblica, dovrebbe essere quella di giovedì 20 gennaio: da quel momento in poi, quando cioè l’Agcom renderà note alcune sue decisioni in merito alle questioni più spinose che fino ad ora Dazn ha dovuto sostenere per la trasmissione in streaming delle partite di calcio, sarà necessario integrare uno speed test su Dazn e sulle altre app di OTT che trasmettono partite di calcio (si pensi, ad esempio, ad Amazon Prime). Questo per un motivo ben preciso: rendere immediatamente noto agli spettatori se il problema di una eventuale cattiva visione della partita sia dovuto a Dazn o se, invece, a rispondere dovrà essere l’operatore di telefonia a cui l’utente è abbonato e che gli fornisce la possibilità di connettersi a internet. Lo speed test, infatti, serve a misurare lo stato della propria connessione internet in download e in upload: nel caso in cui il dato sia inferiore alle attese, allora Dazn non ha responsabilità sulla tenuta della connessione domestica dell’utente.



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Speed test su Dazn, la decisione dell’Agcom

Lo speed test da implementare sull’app di Dazn sarà quello creato proprio dall’autorità garante delle comunicazioni, il cosiddetto Misurainternet. In base a queste rilevazioni, se l’afflusso di dati dovesse essere di buon livello e la partita dovesse comunque avere problemi di visione, allora l’utente potrebbe ottenere un rimborso. Quest’ultimo potrà essere erogato, sempre in base alle indiscrezioni circolate questa mattina, se ci dovessero essere problemi con l’accesso all’app di Dazn, se la singola partita dovesse avere problemi di accesso, se a causa delle interruzioni l’utente non riuscirà a vedere una parte congrua della partita (non basta, insomma, una singola interruzione di pochi secondi per avere diritto a un rimborso, ndr), se le immagini verranno trasmesse in bassa qualità rispetto agli standard previsti da Dazn (10 mega al secondo per le tv e a 4 mega per smartphone e tablet).



Il rimborso spese non sarà mai superiore ai 7,50 euro per ogni singolo turno di campionato, esattamente un quarto dell’abbonamento mensile che ogni utente deve pagare per garantirsi la visione di Dazn. Chiaramente questo rimborso potrà essere richiesto in maniera più rapida rispetto a quanto avvenuto in questi ultimi mesi (si pensi, ad esempio, all’interruzione del servizio che Dazn ha dovuto risarcire quando si verificarono problemi di accesso all’app il 23 settembre 2021, in concomitanza delle partite Sampdoria-Napoli e Torino-Lazio): l’Agcom, sempre contestualmente alla riunione del 20 gennaio prossimo, chiederà che Dazn possa aderire al ConciliaWeb, il servizio che permette di raggiungere un accordo molto veloce in caso di controversie.

Gli altri temi sul tavolo di Agcom per quanto riguarda Dazn

Non saranno gli unici temi sul tavolo: si parlerà anche della misurazione dell’audience da parte di Dazn e della possibilità, da parte di Dazn, di aggiungere un call center con persone fisiche per rispondere a eventuali problemi rilevati dagli utenti. Da quest’ultimo punto di vista, in ogni caso, l’OTT ha già annunciato novità, dal momento che ha implementato sulla propria app una chat per segnalare in real time eventuali problemi che, se non risolti, potranno essere dirottati su un operatore fisico. Dazn ha annunciato che, per questo scopo, avrebbe assunto già 150 persone.