Smartwatch con riconoscimento facciale per i trasgressori stranieri

I migranti che sono stati condannati per un reato penale dovranno scansionarsi il viso fino a cinque volte al giorno utilizzando smartwatch

06/08/2022 di Redazione

I migranti che sono stati condannati per un reato penale dovranno scansionarsi il viso fino a cinque volte al giorno utilizzando smartwatch installati con tecnologia di riconoscimento facciale secondo i piani del Ministero dell’Interno e del Ministero della Giustizia. È quanto ha riportato il sito theguardian.com.

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A maggio, il governo ha assegnato un contratto alla società tecnologica britannica Buddi Limited per la fornitura di “dispositivi non montati” per monitorare “coorti specifiche” nell’ambito del servizio di localizzazione satellitare del Ministero degli Interni. Lo schema dovrebbe essere introdotto a partire dall’autunno in tutto il Regno Unito, con un costo iniziale di 6 milioni di sterline. Una valutazione dell’impatto sulla protezione dei dati (DPIA) del Ministero degli Interni dell’agosto 2021, ottenuta dall’ente di beneficenza Privacy International attraverso una richiesta di libertà di informazione, ha valutato l’impatto della tecnologia dello smartwatch prima di contrattare un fornitore. Nei documenti, il Ministero dell’Interno afferma che lo schema comporterà “il monitoraggio quotidiano delle persone soggette al controllo dell’immigrazione”, con l’obbligo di indossare una targhetta alla caviglia o uno smartwatch, sempre con sé. Coloro che sono obbligati a indossare i dispositivi dovranno completare i controlli di monitoraggio periodici nell’arco della giornata scattandosi una fotografia su uno smartwatch, con informazioni tra cui nome, data di nascita, nazionalità e fotografie conservate per un massimo di sei anni. Le posizioni verranno tracciate “24 ore su 24, 7 giorni su 7, consentendo la registrazione dei dati di monitoraggio del sentiero”. Le fotografie scattate utilizzando gli smartwatch verranno confrontate con le immagini biometriche del viso sui sistemi Home Office e se la verifica dell’immagine fallisce, è necessario eseguire un controllo manualmente. I dati saranno condivisi con il Ministero dell’Interno, il Ministero della Giustizia e la polizia, con i funzionari del Ministero dell’Interno che aggiungono: “La condivisione di questi dati [con] colleghi di polizia non è nuova”.

[CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS]

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