I siti che offrivano «medicinali contro il Covid»: i Nas ne oscurano 30

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Si tratta dell'ennesimo provvedimento nei confronti di portali che offrono soluzioni per cure domiciliari

Le forze dell’ordine continuano a esplorare il mondo dell’online per intercettare possibili situazioni ambigue che riguardano il coronavirus e la pandemia che stiamo affrontando in questi mesi. I Nas, in particolare, sono arrivati oggi a oscurare 30 siti con medicine contro il Covid che, tuttavia, nella maggior parte dei casi, non sono previste dai protocolli sanitari standard per le cure dell’infezione. Tra questi farmaci acquistabili sulle piattaforme, l’ivermectina e l’indometacina. Rispetto al primo farmaco, nel 2021, l’agenzia europea del farmaco aveva preso una decisione netta, chiedendo di non utilizzare il principio attivo per la prevenzione o il trattamento di Covid-19 al di fuori degli studi clinici.



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Siti con medicine contro il Covid, i Nas ne oscurano 30

Il provvedimento è stato preso direttamente dal nucleo antisofisticazioni e sanità, che ha oscurato 30 portali del genere. Un’azione risoluta, che si inserisce nei 313 provvedimenti sinora eseguiti nel 2021 dai Nas (274 dei quali correlati all’emergenza Covid-19). Le forze dell’ordine ricordano sempre ai cittadini di affidarsi al proprio medico curante e agli specialisti del settore, evitando di imbattersi in offerte di questo tipo e in pratiche di telemedicina non approvate. Inoltre, si fa presente che acquistare online farmaci senza prescrizione medica è una pratica assolutamente vietata e che anche l’acquisto di farmaci senza obbligo di prescrizione deve essere disciplinato da norme e buone prassi.



Per quanto riguarda il settore della telemedicina collegato all’emergenza Covid-19, negli scorsi giorni il portale di assistenza Ippocrateorg era stato costretto a chiudere perché la maggior parte dei medici che vi collaborava era stato sospeso per mancanza di adempimento degli obblighi vaccinali: la sospensione dei medici aveva avuto come conseguenza il fatto di non poter esercitare la propria professione, nemmeno in regime di telemedicina. Il sito, attraverso i propri ideatori, aveva annunciato novità in merito a partire dal 31 dicembre. Si tratta comunque di una situazione diversa rispetto all’oscuramento di un portale in seguito a un intervento dei Nas, ma la circostanza ci fa capire quanto sia diffuso in Italia (e quanto sia elevata la domanda) relativamente alle cure domiciliari contro il Covid-19.