Il senatore Pillon si difende dagli attacchi «pregando 30 minuti al giorno»

Il senatore della Lega Simone Pillon è uno degli uomini politici più criticati del momento. Uno dei padri fondatori del Family Day – gli eventi a favore della famiglia tradizionale costituita da una moglie, un marito ed eventualmente uno o più figli – è finito nel mirino di molte persone per le sue posizioni abbastanza controverse – o, per meglio dire, ‘vecchio stampo’ – sui diritti delle coppie gay, sull’aborto, sul cosiddetto ‘utero in affitto’. Insomma, lui è contro tutto quello che è diverso da una concezione antica di famiglia e, per questo, viene accusato spesso di avere una visione medioevale della realtà. Ma lui si difende con la preghiera.

Intervistato da Il Messaggero, Simone Pillon, rispondendo a una domanda del giornalista che gli chiedeva come facesse a resistere nonostante sia uno dei politici più ‘odiati’ d’Italia, ha detto: «Semplice, tutte le mattine mi ritaglio trenta minuti di preghiera. Lo consiglio a tutti, la giornata parte meglio». Insomma, una seduta spirituale rivolgendosi a Dio per aiutarlo ad affrontare il quotidiano che, da quando è stato eletto senatore con la Lega, è molto complicato da gestire.

La preghiera lenisce le ferite delle critiche

La causa delle continue critiche è quel famoso ddl che porta il suo nome. Il Movimento 5 Stelle, su dichiarazione ufficiale rilasciata dal sottosegretario a Palazzo Chigi Vincenzo Spadafora, ha detto di aver bloccato l’iter e che quel disegno di legge non vedrà mai la luce in Parlamento, ma la realtà dei fatti racconta che il testo è ancora nelle mani del governo. E Simone Pillon lo difende: «Ho sempre detto che il mio ddl è un punto di partenza, fa parte del contratto ed è migliorabile. Lo ha detto anche Matteo Salvini a Como, dopo il congresso della Famiglia a Verona, si parte dal testo del mio ddl».

Il ruolo della donna secondo Simone Pillon

Un punto di partenza che, però, ha paletti molto stringenti come quello sull’affido condiviso. Poi Simone Pillon si difende anche dall’accusa di voler sminuire il ruolo della donna: «Io voglio solo equilibrare il ruolo della mamma con quello del papà nel caso di dolorose separazioni. Spesso si tratta di automatismi, altre volte meno: dunque è giusto intervenire».

(foto di copertina: ANSA/FILIPPO VENEZIA)

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