Matteo Salvini è allergico al silenzio elettorale (anche questa volta)

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L'ennesimo post social che vìola le indicazioni dell'AgCom

Primavera, tempo di allergie. Gli antistaminici, però, sembrano non avere effetto su Matteo Salvini che anche oggi, domenica 9 giugno, si dimostra allergico al silenzio elettorale e sui tutti i suoi canali social ha pubblicato un messaggio per invitare tutti gli italiani dei 136 comuni impegnati nel ballottaggio per il rinnovo dell’amministrazione locale a recarsi alle urne per «mandare a casa la sinistra» e votare tutti i candidati appoggiati dalla Lega. Come al solito, il leader del Carroccio approfitta del buco legislativo che dovrebbe regolamentare la propaganda sul web e, andando contro le indicazioni date dall’AgCom (che, però, non prevedono sanzioni) prosegue nella sua campagna elettorale anche nel giorno del voto.



«Buona domenica Amici (condito dall’emoticon di un sole splendente, ndr) e buon voto a chi oggi nella sua città ha il ballottaggio: mandiamo a casa ovunque la sinistra scegliendo i candidati sindaci sostenuti dalla Lega – ha scritto Matteo Salvini su Twitter e su Facebook, allegando una sua foto sorridente catturata in uno dei suoi tanti comizi delle ultime due settimane -. Il treno del cambiamento passa solo oggi fino alle 23! Viva la democrazia, libertà è partecipazione! Passaparola».

Matteo Salvini e l’invito a votare Lega ai ballottaggi

Il messaggio è rivolto a tutti i cittadini dei 136 comuni italiani (tra cui 15 capoluoghi di provincia e due capoluoghi di Regione) che quest’oggi dovranno recarsi alle urne (o l’hanno già fatto) dopo il risultato del primo turno andato in scena il 26 maggio scorso, in parallelo con le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. I risultati del ballottaggio, che in 14 casi – tra i comuni principali – vede un confronto tra Centrodestra e Centrosinistra (il Movimento 5 Stelle impegnato solo a Campobasso) offriranno una nuova cartina politica dell’Italia.



La norma sul silenzio elettorale e l’indicazione dell’AgCom sui social

Come sottolineato già in passato, la legge sul silenzio elettorale ha le sue fondamenta sull’art. 9 – Legge 212 del 1956 che recita: «Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per, le elezioni sono vietati i comizi e le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonché la nuova affissione di stampati, giornali murali od altri o manifesti di propaganda o l’applicazione di striscioni, drappi o impianti luminosi. Nei giorni destinati alla votazione è vietata, altresì, ogni propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali».



Non c’è alcun riferimento al web e ai social (anche per contingenza temporale), ma nel 2018 l’AgCom – in attesa di una norma ad hoc – aveva auspicato che tale comportamento fosse seguito dai vari rappresentanti politici anche attraverso il web: «La normativa vigente vieta di fatto ogni forma di propaganda elettorale (in tv e attraverso comizi pubblici) nel giorno del voto e in quello precedente. Sarebbe pertanto auspicabile che anche sulle piattaforme in questi due giorni fosse evitata, da parte dei soggetti politici, ogni forma di propaganda, per evitare di influenzare con pressioni indebite l’elettorato ancora indeciso». Auspicio non seguito (mai) da Salvini.

(foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)