La fregnaccia della sessantenne che chiede alla cassiera «voi non avete il programma cashback?!»

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Una storia - che sa di parabola - diventata immediatamente virale su WhatsApp

«Voi non avete il programma cashback?!» – inizia così la storiella virale che ha fatto il giro delle chat WhatsApp, diffondendosi in maniera virale e conquistando l’attenzione (sin troppa in verità) di chi ha avuto la pazienza di scorrere la vicenda dall’inizio alla fine. La sessantenne chiede il cashback a una cassiera di un supermercato e ottiene come risposta dalla stessa un secco no, con tanto di intervento del direttore dello stesso supermercato che, in alternativa, propone un buono sconto del 10% da spendere tra i suoi scaffali, spiegando e convincendo la povera sessantenne del perché il cashback di stato fosse una vera e propria truffa.



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Sessantenne chiede il cashback e il supermercato dice no: è possibile?

Il testo integrale del messaggio su WhatsApp è il seguente:



Supermercato:
Signora sessantenne alla cassiera.

: voi non avete il programma cashback ?!
: no signora per volontà della proprietà noi non l’abbiamo attivato
: è uno scandalo, non verrò più qui a fare la spesa!
Vedendo il trambusto mi avvicino con il direttore.
: signora buongiorno, sono il proprietario, posso aiutarla in qualche modo ?
: la vostra dipendente mi ha impedito di usare il cashback se lo sapevo non venivo neanche.
: no signora, non dipende dalla cassiera, ma da me. Il criminale sono io. Sono io che ho rifiutato di installarlo. Ma non si preoccupi, le faccio io un buono spesa del 10% sulla sua spesa di oggi.
La signora rimane interdetta
: ma perché non l’ha fatto installare ?!
Perché vede, cara signora, in Italia ci sono, con certezza, almeno sette milioni di coglioni. E la cosa preoccupante è che il numero è destinato a salire…
Circa 7 milioni di italiani hanno scaricato, ad oggi, la app per partecipare al cashback degli scontrini con annessa Lotteria di Stato.
Degli ignoranti, innanzitutto perché credono davvero che questa sia una alzata d’ingegno dei soliti politici mediocri per rilanciare i consumi. Invece serve a tutt’altro…

La signora è incuriosita e perplessa.



Vede, per tutti gli acquisti fatti con bancomat o carta di credito dall’8 al 31 dicembre vi valutano il 10% della spesa come cashback per un totale massimo di 150.00€ . Ve li riaccreditano a febbraio. Non sapete però, che il rimborso massimo è di 15.00€ a transazione. Che voi spendiate quindi 1500.00€ o 150.00€ il rimborso sarà sempre 15.00€. Che nel caso di 1500.00€ non è il 10%. Bensì l’1%. Gli acquisti on-line non valgono, alcune carte di credito non valgono e per accedere al programma dovrete fare minimo 10 acquisti. Il che si traduce che per ottenere i famosi 150.00€ massimi di bonifico, dovrete spendere 1500.00€ in dieci transazioni da 150.00€ l’una. Voglio proprio vedere sette milioni di italiani che spendono 1500.00€ in dieci operazioni per fare regali. Sapete come finirà? Che userete il cashback soprattutto nei supermercati come i miei, e lo dico contro i miei interessi, per fare la spesa. Ingrassando solo le casse delle banche, che per ogni transazione vi preleveranno minimo 2.00€ di commissioni, intascando 20.00€ ad italiano, e le casse dei grandi gruppi di distribuzione organizzata che fatturano diverse centinaia di milioni di euro ogni anno. Altro che negozi di prossimità…

La signora cerca una scappatoia…

: guardi io ero contraria poi mi ha convinto mio marito che è più tecnologico.

Non è finita cara signora: dal 1 gennaio a chi avrà fatto almeno 50 transazioni con bancomat riconosceranno un ulteriore 10%, per un massimo di 300.00€ (compresi i 150.00€ di dicembre). Con 50 transazioni bancomat avrete speso certamente 100.00€. Per farvene rimborsare 50.00 netti. Cioè una media di 0.1 centesimo di euro al giorno. Chi avrà ingrassato di più le banche potrà poi partecipare alla Lotteria degli Scontrini. Vincendo 1500€.
E per finire signora non le dicono che per adeguare le casse al cashback il negozio deve sostenere una spesa non detraibile compresa tra i 100€ ed i 350€. E non solo: io negozio ricevo il pagamento dopo 7 giorni dalla transazione. In quei sette giorni le banche guadagnano con la valuta virtuale e gli interessi al capitale.
: ma allora mio marito si è lasciato infinocchiare… stasera quando torna a casa gli dico che è stato proprio un cretino!
: signora non si preoccupi, lei prelevi al bancomat e paghi con i contanti. Poi mi mandi qua suo marito che facciamo un buono anche a lui!
: grazie molte per avermi spiegato tornerò sicuramente a fare la spesa usando il buono.
DIAMOCI UNA SVEGLIATA!!!
Riimpariamo a ragionare con la nostra testa e non come un gregge di pecore!!!

Sessantenne chiede il cashback, tutte le bufale

Una storia lunghissima, che viene presentata come una scena di vita vissuta e che, poi, presenta le stesse identiche caratteristiche delle catene: la call to action finale, i punti esclamativi, il tono complottista, la tensione che si vuole creare contro quelli che noncielodicono.
Il brano contiene una serie di errori incredibili, che vanno dal pagamento delle commissioni per le operazioni con la carta di credito, fino al presunto “furto” di stato sul fatto che spese superiori ai 1500 euro non prevederanno un reale sconto del 10%. In realtà, visto che la soglia massima di rimborso è fissata a 150 euro, si accetta già come regola di base il fatto che la somma delle operazioni complessive non possa prevedere sconti superiori. È un criterio, non un modo per truffarci.
Ma anche dal punto di vista dell’esercente sono state inserite delle informazioni non vere, come – ad esempio – le presunte spese a suo carico nella gestione del cashback di stato: in realtà, le commissioni sono già quelle abbondantemente previste dalle spese di ammortamento degli esercenti. Senza contare che il commerciante non può “non applicare il cashback”, perché non è prevista alcuna azione supplementare da parte sua: le uniche azioni, infatti, riguardano l’utilizzo di un metodo di pagamento x da parte del cliente che lo deve associare attraverso l’app IO (quella che ci ha creato tanti problemi in questi primi giorni). Insomma, nessun commerciante si può rifiutare di applicare il cashback. La storia non ha senso, condividerla non ha senso.