Critiche allo sciopero nello sport Usa, tutti contro il presidente del Real Salt Lake

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La presa di posizione di Dell Loy Hansen ha fatto infuriare giocatori e dirigenti costringendolo a una brusca retromarcia

Non tutti hanno apprezzato lo sciopero nello sport Usa seguito ai fatti di Kenosha, in Wisconsin. Se infatti la Nba ha subito appoggiato la richiesta di sospensione delle gare partita dai Milwaukee Bucks, aprendo la strada al rinvio delle gare di tutte le altre leghe tranne la NHL, c’è chi nella MLS non ha per niente apprezzato la presa di posizione della lega calcistica nordamericana.



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Lo sciopero nello sport Usa crea fratture nelle Leghe

Il giorno dopo la decisione della Mls di appoggiare la storica decisione dei giocatori di non scendere in campo, infatti il proprietario del Real Salt Lake, una delle 26 franchigie della Lega nordamericana, Dell Loy Hansen ha rilasciato un’intervista radiofonica in cui ha spiegato che la scelta dei giocatori di non scendere in campo gli ha fatto metterre in dubbio la volontà di investire ancora nel club. “È evidente che i giocatori portano avanti questioni nazionali, ma anche molto chiaro che non sostengono la nostra comunità” ha detto Hansen ai microfoni di KXRK’s Radio From Hell, la radio di sua proprietà, paragonando il suo “profondo disappunto” per il rifiuto di giocare a “una coltellata improvvisa”. Parole, quelle del presidente del club dello Utah che hanno creato subito polemica soprattutto dopo la sua minaccia di non riaprire lo stadio e di tagliare gli investimenti nel club perché lo sciopero nello sport gli ha tolto entusiasmo e di licenziare 40-50 persone nello staff del club.



Le reazioni alle parole di Hansen

Parole che hanno scatenato polemiche e critiche, con reazioni da parte di star del calcio a stelle e strisce come Jozy Altidore e Nick Rimando, una bandiera del club dello Utah. E sempre dallo Stato dei mormoni ha reagito alle parole di Hansen anche il giocatore degli Utah Jazz Donovan Mitchell, che ha invitato il presidente a vendere il club. Una valanga di critiche che ha convinto anche la stessa MLS a prendere posizione con un messaggio del Commissioner Don Garber che condanna i commenti di Hanse, che infatti in serata ha fatto marcia indietro spiegando di aver “male interpretato le intenzioni  dei giocatori e di essersi scusato con lo stesso Garber. In serata però l’associazione dei giocatori della MLS ha chiesto ufficialmente che la Lega obblighi Hansen a vendere la squadra.