Anche l’Huffington Post si unisce allo sciopero

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La redazione lo ha deciso dopo una assemblea

Non soltanto Repubblica. Dal pomeriggio dell’8 marzo va in sciopero anche la redazione dell’Huffington Post, la testata diretta da Mattia Feltri. Si tratta di un altro prodotto del gruppo che, nella giornata di ieri, ha comunicato la decisione di vendere l’Espresso a Bfc Media. L’assemblea dei giornalisti si è riunita e ha proclamato l’astensione dall’aggiornamento del sito web per solidarietà con la redazione de L’Espresso, seguendo in questo l’iniziativa dei giornalisti di Repubblica, che – dalle 19 di ieri – hanno smesso di aggiornare il sito (continueranno a farlo, invece, a partire dalle 19 di questo pomeriggio).



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Sciopero Huffington Post, cosa succede

«La redazione proclama lo sciopero a partire dalle 13 di oggi 8 marzo – scrive l’assemblea dei giornalisti – e per 24 ore il sito HuffPost non verrà aggiornato, riservandoci di prendere altre iniziative». Inoltre, si aggiunge: «Riteniamo grave la decisione del Gruppo Gedi di vendere l’Espresso, scelta che consideriamo inaccettabile per quello che rappresenta lo storico settimanale nel panorama del giornalismo italiano e per il metodo seguito dall’azienda».



Anche Huffington Post, nel comunicato, segue quanto specificato nella serata di ieri dai colleghi di Repubblica: l’ultima smentita della cessione de L’Espresso da parte del gruppo era arrivata 48 ore prima della cessione stessa. Ovviamente, nel frattempo c’era stata la decisione da parte dell’ex direttore del settimanale, Marco Damilano, di dimettersi. Dunque, si registra anche quest’altra astensione dalla pubblicazione delle notizie di una delle più importanti testate online in Italia in un momento particolarmente critico per il panorama dell’informazione, messo a dura prova dalle notizie che arrivano dal fronte ucraino.