La compagna di Di Battista racconta: «Hanno detto che mio figlio è orribile in autogrill, trasformano divergenza politica in odio»

Conosciamo molto bene il figlio di Alessandro Di Battista, che l’attivista del Movimento 5 Stelle ha sempre portato con sé, anche nel corso del suo viaggio tra il Nord America e il Sud America. L’ex deputato ha un legame molto forte con la famiglia: si muove spesso con il figlio e con la compagna Sara Lahouasnia. Quest’ultima ha anche un seguito molto nutrito su Instagram. Proprio su questo social network ha raccontato della disavventura capitata loro un giorno fa, di rientro da una vacanza in Trentino.

Sara Lahouasnia, la compagna di Di Battista racconta la disavventura in autogrill

Ecco il suo racconto, corredato da una foto – in verità molto bella – che la ritrae con il piccolo Di Battista in braccio:

«Stiamo tornando verso casa dopo una settimana di vacanza in Trentino. Siamo partiti molto presto e alle 7.30 eravamo già a Verona sud dove ci fermiamo a darci il cambio alla guida. Vado a prendere il caffè e l’autogrill era già pieno. Faccio la fila e aspetto il mio caffè. Intorno a me una comitiva che fa colazione. Una coppia di due ragazzi giovani ed eleganti. Lei bionda, ben vestita, occhiali da sole e rossetto inizia a parlare a bassa voce e girandosi verso l’ipotetico fidanzato dice « suo figlio è orribile » guardando un bimbo che ride e gioca. Era Andrea. La coppia continua a parlare guardando Alessandro ma io non sento più nulla e non riesco neanche più a muovermi. Chi mi conosce sa che non mi faccio mai problemi a rispondere a tono ma in quel caso non sono riuscita a dire nulla. Niente. Sono uscita fuori e mi sono messa a piangere. Io capisco che due persone abbiano delle opinioni politiche totalmente diverse ma trasformare questa divergenza in un odio cosi forte NO. Cara signora bionda, non so se si riconoscerà ma vorrei dirle che mi ha ferito.. Ps: Andrea è caduto giocando con una fontana. Sta benissimo!»

A quanto pare, una donna – in un autogrill all’altezza di Verona – ha utilizzato delle espressioni molto forti nei confronti del figlio di Di Battista che era in compagnia del padre. Il capannello di persone ha affrontato questo argomento pensando di non essere ascoltato. Invece, la compagna di Di Battista – che non ha un volto noto ai più – ha avuto modo di carpire un pezzo di conversazione.

Il racconto di Sara Lahouasnia: è giusto richiamare i figli nei riferimenti alla politica

Sara Lahouasnia ha anche confessato di essere scoppiata a piangere per quello che ha sentito e ha ricollegato il tutto a una motivazione politica. Può darsi che ci siano anche altri elementi che l’hanno portata a fare questa equazione. Tuttavia, non è detto che quella conversazione fosse effettivamente riferita al figlio. Inoltre, è giusto rispettare la privacy di personaggi pubblici, ma è stata la stessa compagna di Di Battista a pubblicare la storia su Instagram, sperando addirittura che la donna – che si è resa protagonista della frase in autogrill a Verona – potesse riconoscersi in quelle parole.

Assistiamo in questi giorni a un dibattito molto serrato sull’utilizzo dei bambini nella propaganda politica, quasi fossero degli scudi umani contro l’odio in rete. Questo atteggiamento – utilizzato nel finesettimana anche da Matteo Salvini – non sembra essere proprio corretto. Anche perché, così come i bambini dovrebbero essere tenuti fuori dalle considerazioni avverse nei confronti di uomini politici, non dovrebbero essere utilizzati nemmeno dagli stessi politici (o dai loro familiari, come in questo caso) per pubblici dibattiti sui social network.

(Foto dall’account Instagram di Sara Lahouasnia)

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