Salvini dice che, se lui si ammalasse di Covid, chiederebbe di usare l’idrossiclorochina

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Torna a insistere sulla rimozione del farmaco dall'elenco dell'Aifa

Il leader della Lega Matteo Salvini sull’idrossiclorochina ha delle idee da sempre molto chiare. Ritiene infatti che sia un’arma importante per combattere le infezioni da coronavirus e non riesce a spiegarsi perché – nel mese di maggio – l’Aifa abbia eliminato il nome di questo stesso farmaco dalla lista di quelli consentiti nelle terapie cliniche contro il coronavirus. Per l’ex ministro dell’Interno si tratterebbe di un modo a basso costo per provare a sconfiggere il Sars-Cov-2. E questo nonostante l’agenzia italiana del farmaco abbia sottolineato come, nella cura, questo stesso farmaco non sortisca effetti particolarmente benefici.



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Salvini sull’idrossiclorochina, l’intervento a Radio 24

«L’idrossiclorochina viene usata in Germania, Cina e tanti altri Paesi, viene usata da centinaia di medici in Italia e non si capisce perché una sperimentazione di questo genere non venga fatta a livello nazionale – ha detto Salvini nel corso di un suo intervento a 24 Mattino, programma radiofonico di Radio 24 -. Se usata all’inizio salva e guarisce e ci sono centinaia di medici che la stanno usando, i farmaci non hanno un colore politico. Io se mi ammalassi la chiederei».



Salvini sull’idrossiclorochina e il paragone con Trump

L’ultimo politico che ha affermato di aver fatto uso addirittura preventivo dell’idrossiclorochina è stato Donald Trump. Tuttavia, quando il presidente degli Stati Uniti si è ammalato e ha dovuto trascorrere alcune ore all’ospedale militare di Bethesda per sconfiggere il Covid-19 non è stato affatto curato dall’idrossiclorochina, ma da una miscela di anticorpi monoclonali, una cura sperimentale a cui l’inquilino della Casa Bianca ha avuto accesso.

Tuttavia, l’idrossiclorochina è diventata – nonostante le parole di Salvini sui farmaci che non hanno colore politico – una sorta di tratto distintivo della lotta al coronavirus da parte del sovranismo globale. E si è spinto a dire che, in caso di contagio da coronavirus, chiederebbe ai medici l’utilizzo della stessa idrossiclorochina, nonostante da maggio non sia più all’interno del’elenco ufficiale dell’Aifa sui farmaci da utilizzare.