Salvini non riesce a nominare Di Maio dopo la notizia del ritorno di Chico Forti

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Il leghista quasi rivendica l'accaduto, mentre Giorgia Meloni ringrazia Ministro e Farnesina

Una sorta di allergia comunicativa che, tra i suoi effetti collaterali, porta a non poter neanche citare il proprio ex collega di governo, con cui ha anche condiviso la poltrona di vicepremier. Nel tardo pomeriggio di mercoledì 23 dicembre è arrivata la notizia che moltissimi italiani stavano attendendo da anni: Chico Forti torna in Italia. Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che negli ultimi mesi – con una strategia sotto traccia – ha portato avanti interlocuzioni in collaborazione con il personale della Farnesina. Una bella storia che si unisce alla liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo e che restituisce una luce a un Natale molto più spento per tutte le vicissitudini pandemiche. Ma Matteo Salvini su Chico Forti non riesce neanche a nominare il nome del Ministro degli Esteri, cosa che invece ha puntualmente fatto Giorgia Meloni.



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La strategia comunicativa del leghista e della Lega, dunque, continua a basarsi sull’attacco. E anche quando accade un qualcosa di positivo per mano di altri, si tenta di rivendicare l’accaduto (cosa che non avviene, per esempio, quando accadono fatti sconvenienti sul reddito di cittadinanza, provvedimento votato anche dal Carroccio). Ed è così che addirittura Salvini su Chico Forti tenta la rivendicazione.



Salvini su Chico Forti non riesce a nominare Luigi Di Maio

Insomma, niente citazione per Luigi Di Maio e la Farnesina, ma una sottolineatura di come la Lega abbia portato avanti la battaglia per il ritorno dell’italiano da vent’anni in un carcere statunitense con l’accusa di si omicidio. Il classico cliché comunicativo del Carroccio. Eppure, volenti o nolenti, la Farnesina ha lavorato lontano dalla luce dei riflettori, riuscendo a ottenere un risultato che nessun altro era riuscito a ottenere.

Persino Giorgia Meloni…

A differenza di Matteo Salvini su Chico Forti, Giorgia Meloni restituisce a Di Maio quel che è di Di Maio, facendo le congratulazioni anche a tutto lo staff della Farnesina.

Onestà intellettuale. Perché ogni tanto occorre svestire panni e mascherine partitiche e fare i complimenti anche al rivale elettorale. Soprattutto per eventi così gioiosi a attesi da anni.

(foto di copertina: tweet di Matteo Salvini)