Salvini: «Gli immigrati fanno lo sciopero della fame? Meglio, così risparmiamo»

Lo immaginiamo davanti al suo smartphone (o il suo pc) con il rosario in tasca e il Tau al collo mentre scrive i suoi tweet che rappresentato tutto tranne che l’umanità e la solidarietà scritta nel Vangelo e nella Bibbia. Matteo Salvini si professa Cristiano, cattolico fino al midollo. Affida il suo mandato e gli italiani alla Madonna, bacia il crocifisso in piazza durante i comizi e poi si diverte sui social a lasciare giudizi censurabili sulla vita degli esseri umani.

Questa è la cornice dentro la quale deve necessariamente essere letto e contestualizzato il tweet lanciato ieri del leader della Lega sulla situazione dei migranti che si trovano nel Centro di Permanenza per i Rimpatri di Pian Del Lago, a Caltanissetta. Quegli esseri umani, che si trovano lì prima di essere rimpatriati (chissà quando) nel loro Paese d’origine, hanno iniziato a fare uno sciopero della fame in segno di protesta. Una notizia che poteva anche essere sottaciuta da un ministro della Repubblica o, almeno, essere trattata con più umanità. A prescindere dal colore politico della maglia e della felpa che si indossa ogni giorno. E invece no, Matteo Salvini ha trovato il modo di ironizzare anche su questo. L’obiettivo è sempre quello di sfamare la voglia insaziabile di odio della sua fan base.

Salvini fa ironia sulla pelle delle persone

Ed ecco che lo sciopero della fame diventa un modo per travestirsi da barzellettiere e scrivere sui social: «Peggio per loro se rifiutano di mangiare, vorrà dire che risparmiamo un po’ di soldi prima di espellerli». Ed ecco che ritorna l’immagine del crocifisso baciato, del rosario tenuto in mano durante i comizi e le ospitate televisive e le sue parole sulla Vergine Maria alla quale affidare il suo lavoro e gli italiani.

 

I commenti: «Togliamogli anche l’acqua»

Cosa c’è da ridere? Perché si mandano «bacioni»? Il motivo è solo uno: acquisire consensi. Ed ecco i commenti sotto al suo tweet parlano anche di «togliergli l’acqua», «tanto hanno già la pancia piena» e il solito mainstream del leghista con il crocifisso in mano.

 

Ironia, disumanità e fede cattolica svenduta per un pugno di voti in più. Il Vangelo e la Bibbia raccontano altro, come tutti sanno. Basterebbe aprire quei due libri e leggerli invece di mostrarli nelle biblioteche dei propri uffici come un trofeo per far credere di essere la massima espressione di una religione, neanche fosse un Pontefice.

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO + Tweet di Matteo Salvini)

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