Salvini accusa Repubblica di avere «la stessa attendibilità di Topolino»

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Dopo che Repubblica un approfondimento sulla scissione della Lega Salvini ha affermato che il giornale ha la stessa credibilità del fumetto

Nella giornata di ieri Repubblica ha titolato in prima pagina: «Salvini allontana la Lega dal Nord». Il pezzo tratta del fatto che nella giornata di oggi nasce il partito nazionale e scompare il Carroccio in seguito alla scelta di un terzo dei vecchi militanti di rinunciare alla tessera. Proprio in merito a questo articolo e a quanto afferma Repubblica il leader del Carroccio è stato intervistato da Storace sul Tempo screditando non solo Repubblica ma anche Il Corriere della Sera.



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Per Salvini Repubblica come Topolino

Nell’intervista Salvini si è visto chiedere cosa ne pensasse del titolo di Repubblica e del fatto che avesse decretato la fine del partito del Nord affermando che vengono a mancare oggi gli iscritti del settentrione. La risposta del leghista è secca: «Ormai Repubblica ha la stessa attendibilità di Topolino. Fa a gara col Corriere della Sera per chi la spara più grossa sulla Lega». Sul tesseramento Salvini dice che «i dati al nord sono invece addirittura superiori allo scorso anno. Hanno scritto balle, come al solito». La questione va però al di là di più o meno tesseramenti e si inserisce in un discorso più ampio, quello della scissione della Lega.

Il 30% non rinnova la tessera della Lega Nord di Bossi

Il partito di Umberto Bossi non esiste più e diventa “Lega per Salvini Premier”. Repubblica ha riferito che gli iscritti non saranno più gli stessi poiché il nord e i vecchi tesserati scompaiono. L’identikit dei nuovi iscritti non avrà più nulla a che vedere con la tradizionale “questione settentrionale” e con i gazebo di chi considerava Pontida un santuario. I dati sul tesseramento resi noti da Repubblica parlano chiaro: a febbraio 2020 erano oltre 50 mila le persone che hanno versato la quota di 10 euro per iscriversi al nuovo partito mantenendo la tessera del vecchio partito gratuitamente. C’è però anche una fetta di vecchi iscritti che, invece, ha rinunciato: quel 30% che si definisce bossiano e maroniano ma non salviniano. Sono quelli che vanno via dal nuovo partito di Salvini – quello che trae linfa vitale dal Sud Italia linfa vitale a livello di voti – e che sono e rimarranno sempre concentrati su quello che Salvini ha fatto mancare: il Nord.