Salvini dice che Parenzo non può decidere cos’è un dovere civico (a proposito dell’app Immuni)

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Scontro a In Onda tra il senatore e il giornalista

Nel corso della puntata di In Onda del 17 agosto, si è consumato uno scontro Salvini-Parenzo non soltanto sulla tematica più generale dell’epidemia di coronavirus, dei provvedimenti del governo per contrastarla (come la chiusura delle discoteche) e sulle questioni legate alla diffusione del contagio. Il giornalista ha chiesto ancora una volta a Matteo Salvini se avesse scaricato l’app Immuni.



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Salvini-Parenzo e lo scontro sull’app Immuni

L’applicazione che dovrebbe tracciare i contagi da coronavirus, permettendoci di capire se siamo entrati a contatto con una persona risultata successivamente positiva al tampone, è stato da sempre uno dei bersagli polemici del leader della Lega. Per questo Parenzo gli ha chiesto, in virtù della più ampia mobilità degli italiani in questo periodo estivo e in relazione all’aumento dei contagi, se Salvini ha poi effettivamente scaricato l’app Immuni.



«No» – è stata la risposta secca di Salvini. A quel punto, il giornalista ha voluto chiedergli il perché. «Non mi sembra sia obbligatorio» – ha replicato altrettanto seccamente il leader della Lega. Alla fine, David Parenzo gli ricorda che, anche se scaricarla non è obbligatorio, il gesto sarebbe un dovere civico per un uomo delle istituzioni: «Lo decide lei cos’è un dovere civico? – ha risposto Salvini – Per me il dovere civico è pagare le tasse e rispettare la legge».