Matteo Salvini vuole rimescolare le carte in gioco. Sostiene che il governo abbia agito in maniera confusa con l’introduzione di tre zone in cui dividere l’Italia, tra gialla, arancione e rossa. Per il leader della Lega, questa scelta ha fatto arrabbiare i presidenti di regione che non accettano la diversità della distribuzione territoriale delle misure di sicurezza anti-coronavirus. Ci sono altre idee per Salvini e un nuovo cts da scegliere, perché quello di prima non va bene.
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Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, il leader della Lega sostiene che i problemi principali siano in cabina di regia. Il governo riceve dei consigli sbagliati e, soprattutto, basati su dati vecchi di monitoraggio, mentre le ultimissime indicazioni della settimana porterebbero a pensare a una stabilizzazione della curva dei contagi.
L’idea, dunque, è quella di istituire un nuovo comitato tecnico-scientifico all’interno del Parlamento, composto da esperti diversi. Facendo i loro nomi, Matteo Salvini dimostra una volta di più come la corsa ai virologi o agli scienziati sia diventata sempre di più, negli ultimi giorni, una questione politica. «Il parlamento – dice Salvini – dovrebbe nominare un nuovo comitato tecnico-scientifico di fiducia. I consulenti del governo non ne hanno azzeccata una: facciamo spazio ai Palù, Zangrillo, Bassetti».
Ovviamente, si tratta di scienziati e medici che, negli ultimi tempi, hanno avuto un approccio meno allarmistico sull’epidemia di coronavirus, anche se – proprio a ridosso della seconda ondata, con l’esplosione dei nuovi contagi in Italia – le loro opinioni si sono più ammorbidite rispetto, ad esempio, ad affermazioni come quella di un virus clinicamente morto (citazione di Zangrillo datata 31 maggio 2020).
Per Matteo Salvini, dunque, è una questione politica. Anche per quanto riguarda la scienza.