Salvini dice che il Governo va a braccetto i dittatori e i social si scatenano

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Chi di social colpisce, di social perisce

Non ha certo perso tempo Matteo Salvini a cavalcare le indiscrezioni del giornale spagnolo ABC che rivelano di un fantomatico finanziamento di 3.5 milioni di euro da Maduro e dal regime venezuelano all’M5S. Indiscrezioni tutte da confermare ovviamente, ma che rappresentano l’ennesimo assist per la bulimica propaganda salviniana.



Per Salvini il Governo andrebbe, in sostanza, a braccetto con regimi dittatoriali e sanguinari come Iran, Cina e Venezuela. Un’accusa paradossale da un politico che si è mostrato entusiasta, fino a farsi addirittura portavoce, dell’Ungheria di Orbàn, uno dei regimi europei giudicati più illiberali degli ultimi anni. E che dire poi, dell’ammirazione (mai nascosta) per la Russia di Putin e dell’inchiesta aperta su Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini e presidente dell’associazione LombardiaRussiaCosì, sul tentativo di reperire presunti finanziamenti illeciti da Mosca alle casse della Lega. Un’ironia che non è sfuggita, del resto, ai molti commentatori che non hanno tardato a commentare ironicamente la pagina twitter dell’ex ministro dell’Interno.



Una circostanza che in molti hanno ricordato, non senza qualche ironia.


Ma non solo, c’è anche chi ricorda a Salvini il suo endorsement per la Corea del Nord, nel lontano 2014, quando arrivò a dire che nel Paese asiatico c’era “un bellissimo senso di comunità”.

Insomma, come al solito le parole di Salvini appaiono parecchio fuori fuoco e, sfortunatamente per lui, nell’era del digitale “scripta e verba manent”.