Salvini ha detto che telefonerà a Berlusconi perché pensa che «sia stato mal consigliato» sul Mes

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Per Salvini Berlusconi deve senz'altro essere stato consigliato male in merito al Mes se si definisce a favore

Salvini torna a parlare in Senato non risparmiando niente e nessuno. Nemmeno Silvio Berlusconi, che secondo Salvini «è stato mal consigliato». E promette una telefonata in giornata al Cavaliere per discutere in merito alla questione. Un po’ come fa un nipote col nonno che, secondo lui, non ha capito bene cosa c’è in ballo. Il leader leghista ribadisce anche che «chi va a Bruxelles senza il voto del Parlamento è fuori legge» e che il voto in Parlamento dovrebbe avvenire prima e non dopo il negoziato in Europa.



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Secondo Salvini «Berlusconi è stato malconsigliato sul Mes»

«Berlusconi pro Mes? Penso che sia un errore accodarsi supinamente alle dichiarazioni di Prodi, di Renzi, di Zingaretti. Oggi lo chiamerò per discutere di futuro». Le parole di Salvini hanno il sapore di un avvertimento, quello di chi vuole ribadire la gerarchia all’interno di un centro-destra che – proprio come la maggioranza – si è diviso sulla questione Mes. Il Cavaliere sarebbe stato mal consigliato, quindi, se si esprime a favore di un meccanismo che porterà a «una patrimoniale, una tassazione sui risparmi, la tassazione sulla casa, una precarizzazione del lavoro e ulteriori tagli alla sanità pubblica». Quella stessa sanità pubblica sulla quale Salvini non scommetterebbe un euro, considerato che a inizio aprile è andato contro il vicesegretario Pd Andrea Orlando che proponeva di rendere nuovamente la cosa pubblica centrale in questo senso.



Economia «in mano italiani, non ai burocrati dall’altra parte del mondo»

La conclusione del discorso di Salvini che comprendeva Berlusconi è che il leader leghista preferisce «che il futuro dell’Italia sia in mano italiani, non in mano a burocrati o esponenti del mondo della speculazione o della finanza dall’altra parte del mondo». Il leghista ha parlato anche di altre tematiche, rivolgendo in particolare un appello a Mattarella perché intervenga come «garante della Costituzione e della democrazia» e dicendo che se lo chiamasse oggi «sarebbe la quinta volta in poco tempo». L’accusa a Conte è aperta: «Chi va a Bruxelles senza il voto del Parlamento è fuori legge».

(Immagine copertina dal profilo Facebook di Salvini)