La norma ‘Salva Lega’ entra nel processo per le spese pazze in Liguria

Già dalle prime ore, quell’emendamento inserito nel testo della legge anticorruzione aveva fatto storcere il naso ai più, con tanto di bollo Salva Lega. Si tratta di quel codicillo che riguarda i cosiddetti processi per le ‘spese pazze’ nelle istituzioni. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è subito corso a spiegare come il tutto andasse ad aggravare una fattispecie di reato, ma la realtà sembra essere bene diversa.

I primi a usufruire di questo codicillo Salva Lega sembrano essere proprio i 23 ex consiglieri del Carroccio – tra i quali compare anche il nome illustre del viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Edoardo Rixi – indagati nel processo per le spese pazze nella Regione Liguria. Gli avvocati difensori, infatti, hanno chiesto al collegio giudicante – come racconta La Repubblica – di far svolgere le repliche solamente dopo la pubblicazione della legge anticorruzione in Gazzetta ufficiale.

Il Salva Lega entra nel processo per le spese pazze in Liguria

A leggere il testo del codicillo Salva Lega, sembrerebbe esser stata inserita un’aggravante per quella fattispecie di reato, ciò quella nei confronti del pubblico ufficiale. Ma, tradotto in soldoni, tutto ciò porterebbe a una derubricazione rispetto al peculato – accusa originaria all’inizio del processo di Genova – che ha come destinazione finale pene più leggere e prescrizione a un passo.

Il giudice è il fratello di un senatore M5S

A confermare tutto ciò è Sandro Vaccaro, presidente dell’ordine degli avvocati di Genova, che difende uno degli imputati nel processo: «Con la specificazione dell’aggravante per il pubblico ufficiale, vengono superati quei dubbi interpretativi  sulla precedente versione del 316 ter. Ricordo che i soldi non erano già nelle tasche degli imputati, ma erano spese soggette a verifiche, con la possibilità di non restituzione». Ma non finisce qui. Il giudice del processo in cui dovrebbe esser applicato per la prima volta il codicillo Salva Lega, è Riccardo Crucioli, fratello di Mattia Crucioli, avvocato e senatore del Movimento 5 Stelle.

(foto di copertina: ANSA/SIMONE ARVEDA)

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