Ryanair si inventa il supplemento da 25 euro per i bambini sotto i 2 anni

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Polemiche per l'iniziativa della compagni low cost

Soprattutto in corrispondenza di periodi festivi, Ryanair trova sempre il modo di far parlare di sé. Non sempre in maniera positiva. Così, dopo essere stata coinvolta – insieme a WizzAir – in una vertenza per una maximulta sul bagaglio a mano (considerato un diritto dalle associazioni dei consumatori e anche dall’Antitrust che ha multato Ryanair con 3 milioni di euro), adesso è la volta delle polemiche per quello che è già stato ribattezzato «supplemento neonato». 



Cos’è il supplemento neonato di Ryanair

Per i bambini al di sotto dei due anni, infatti, la compagnia low cost ha previsto una tassa da 25 euro, che non comprende nessun servizio aggiuntivo, per i neonati al di sotto dei due anni. Ryanair, tuttavia, si mostra stupita per il montare della polemica in questi giorni: la tassa, infatti, era sempre stata prevista nei termini e nelle condizioni di viaggio e non avrebbe subito alcun rincaro negli ultimi tempi.

Tuttavia, Federconsumatori si è scagliata contro Ryanair: «Il supplemento, già di per sé assurdo, appare ancora più ingiustificato se si considera che i bimbi devono viaggiare in braccio ai genitori con una cintura apposita fornita dal personale di bordo: l’utente, quindi, si trova a pagare di più senza ricevere alcun vantaggio né servizi aggiuntivi. Una prassi non del tutto trasparente: un utente un po’ distratto o anche poco avvezzo alle prenotazioni online potrebbe non accorgersi dell’applicazione del balzello».



La risposta di Ryanair alle proteste per il supplemento neonato

Secondo Ryanair, la procedura di acquisto dei biglietti – anche quello dei neonati – è sempre stata trasparente. Inoltre, la compagnia ricorda di essere quella che applica le tariffe più basse in Europa, con una media di 39 euro a biglietto. Una polemica, insomma, che Ryanair cerca di spegnere sul nascere. Sperando di non incorrere in ulteriori sanzioni, come avvenne nel caso del bagaglio a mano.

(Credit Image: © Jean-Luc FléMal/Belga via ZUMA Press)