Cosa sappiamo sulle limitazioni alla BBC e ad alcuni siti di news in Russia

La segnalazione è arrivata soprattutto da alcuni giornalisti di AFP. Anche Meduza ha parzialmente dato delle conferme e stanno arrivando le prime voci dall'autorità garante russa

04/03/2022 di Gianmichele Laino

Alcuni colleghi dell’AFP questa notte (ora italiana) hanno segnalato problemi di accesso alla versione russa della BBC, a Facebook e ad altri media (come Meduza, Deutsche Welle, RFE-RL) per chi si fosse connesso dalla Russia. Il timore paventato è che questi problemi di accessibilità potessero essere collegati a una sorta di controllo delle informazioni in merito alla crisi russo-ucraina e allo stato delle operazioni durante l’invasione dell’Ucraina stessa. Il fatto che la Russia limiti la BBC rappresenta un elemento sicuramente simbolico e significativo, che colpisce molto soprattutto per le tempistiche con cui questo provvedimento è stato adottato.

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Russia limita BBC, la decisione dell’autorità garante della comunicazione

Dunque, a partire da questa notte, l’AFP ha segnalato problemi nella connessione a Facebook e ai media indicati. Abbiamo provato, questa mattina, a collegarci con questi stessi media attraverso una VPN che punta ai server russi. In realtà, abbiamo avuto problemi con la navigazione rallentata, ma non con il fatto di poter raggiungere il sito web. Tuttavia, il blocco o comunque la sospensione di alcuni media starebbe procedendo a macchia di leopardo e, soprattutto, non è chiaro cosa significhi esattamente “limitazione” di questi siti di news o social network.

Perché, comunque, una limitazione c’è stata. Lo ha deciso l’autorità garante delle comunicazioni di Mosca, il Roskomnadzor, che ha comunicato come «l’accesso ai siti web di BBC, Meduza, Deutsche Welle e Radio Free Europe/Radio Liberty, Svoboda, in lingua russa è limitato». Si tratta dell’ennesimo provvedimento che punta, di fatto, a mettere a tacere la versione non putiniana degli attuali scenari di guerra in Ucraina. Attraverso questi media, infatti, la popolazione russa avrebbe potuto ricevere notizie contrastanti rispetto a quelle che il governo russo è interessato a far circolare. Non si tratta certo del primo provvedimento nei confronti dei media indipendenti o, comunque, non affiliati ad autorità governative. Nella giornata di ieri, ad esempio, avevamo parlato della liquidazione della radio L’Eco di Mosca.

Per quanto riguarda Facebook, invece, sebbene non ci siano stati nuovi aggiornamenti, si registra sempre un rallentamento nell’accesso ai suoi contenuti, per chi dovesse connettersi dalla Russia. Questa modalità è stata sempre utilizzata da Mosca, anche prima dello scoppio della guerra, nei momenti di maggiore tensione con le Big Tech statunitensi (idem per Twitter, ad esempio). È inevitabile, in ogni caso, che ci sia un problema con la libera circolazione delle notizie all’interno dei confini russi.

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