Una rondine non farà primavera, men che meno ora che siamo in estate, ma fa sicuramente engagement e il ministro dell’Interno lo sa bene. Mentre tutta Italia dibatte del caso Sea Watch e tengono banco le tensioni in seno alla maggioranza, Matteo Salvini non trova di meglio che postare il video di una rondine che entra nel suo ufficio di prima mattina.
Un post che crea immediatamente empatia con i suoi fan che non esistano a commentare l’ennesima testimonianza “live” del Capitano. «Matteo sei grande
Del resto, qualche giorno fa il ministro ci aveva già allietato con una diretta sul tetto del suo ufficio in cui se la prendeva con i gabbiani romani: «Ci sono dei gabbiani che non sono dei gabbiani, ma mostri» seguito da una sapiente stoccata all’amministrazione romana guidata da Virginia Raggi: «Togliete l’immondizia in strada, non se ne può più».
«Sembrano pterodattili» chiosa il ministro: il tono è qui quello delle commedie anni ’80 di Jerry Calà o Renato Pozzetto, uno spaccato di Italia che tanti non hanno esitato a riconoscere. Del resto il fine è sempre quello di creare empatia e vicinanza immediata con i fan, non importa se il mezzo sia un gabbiano, una rondine, un cane abbandonato, qualche perfido clandestino o una vecchietta in difficoltà. È l’eterno gioco del populismo, fare credere ai comuni cittadini di essere “uno di loro”, mentre si sta all’ombra dei palazzi del potere. Un gioco che, per ora, gabbiani permettendo, sembra funzionare in maniera impeccabile.