Rolex al ministro Pinotti? La risposta c’è: «Monili e pezzi d’artigianato»

07/06/2016 di Donato De Sena

Il Fatto Quotidiano è tornato ad occuparsi della vicenda del Rolex che il ministro della Difesa Roberta Pinotti (secondo indiscrezioni di stampa poi smentite) avrebbe ricevuto il 5 aprile scorso dal ministro della Difesa del Kuwait (in occasione dell’incontro per la firma della fornitura di Finmeccanica al Kuwait di 28 eurofighter). Il giornale diretto da Marco Travaglio, in un articolo a firma di Antonio Massari, denuncia oggi il divieto imposto ai propri giornalisti di verificare gli atti ufficiali del Ministero e di esercitare quindi il diritto di cronaca. Il Fatto vuole verificare se è corretta la versione fornita dalla Pinotti quando il caso è stato sollevato. Ma come ha riposto il governo ai sospetti finora?

ROLEX ALLA PINOTTI, LA SMENTITA DEL MINISTRO: «HO QUERELATO DAGOSPIA»

A dare notizia di uno scambio di preziosi è stato lo scorso 11 maggio il sito Dagospia, raccontando di doni consistenti in due gioielli «importanti destinati alle figlie» della Pinotti e di un orologio modello Rolex «in oro bianco, tempestato di brillantini» per lei. Il ministro ha risposto alle indiscrezioni nello giorno stesso della pubblicazione, dichiarando – con una nota stampa – di aver «sempre seguito le prescrizioni contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 dicembre 2008 riguardo i cosiddetti ‘doni di rappresentanza’». «Ove ne ricorrono le condizioni, detti doni vengono quindi presi in consegna dall’amministrazione Difesa. Sono perciò – faceva sapeva la Pinotti – prive di qualsiasi fondamento le notizie apparse oggi su un sito web e riprese incautamente da altri». Ma non solo. «Non ho ricevuto nessun Rolex e nessun gioiello importante per le mie figlie», dirà poi la Pinotti in un’intervista a SkyTg24 il 15 maggio. «Che ci siano organi di stampa gossippari che abbiano montato una campagna di diffamazione nei miei confronti è fastidioso, ma l’hanno fatto anche con altri. Non so dire se c’è una regia, ho querelato sia il sito Dagospia che ha dato questa pseudonotizia sia i quotidiani che l’hanno rilanciata».

ROLEX ALLA PINOTTI, LA RISPOSTA DEL GOVERNO: «MONILI E PEZZI D’ARTIGIANATO»

Una risposta più dettagliata è stata poi fornita da altri rappresentati del governo. Il 19 maggio scorso, rispondendo ad un’interrogazione a risposta immediata presentata da alcuni deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Difesa a Montecitorio, il sottosegretario Gioacchino Alfano ha spiegato che la Pinotti nell’incontro con il ministro Khalid Bin Mohammed Al Attiyah come doni di rappresentanza ha ricevuto solo «un set di monili e presenti di manifattura artigianale locale»:

«È costume e tradizione consolidata nel corso di incontri o visite ufficiali internazionali e/o nazionali, lo scambio di doni tra le Autorità intervenute, secondo gli usi del cerimoniale.
In merito al quesito posto con l’atto di sindacato parlamentare, relativo allo scambio di doni di rappresentanza avvenuto in occasione della visita in Kuwait, in data 5 aprile sono stati ricevuti un set di monili e presenti di manifattura artigianale locale.

In relazione alle disposizioni richiamate per i doni di rappresentanza, si rende noto che ci si attiene alla normativa e l’accesso ai correlati atti dell’amministrazione è disciplinato dalla legislazione vigente, con particolare riguardo alle procedure di cui alla Legge 241/1990».

Una risposta che tuttavia non ha lasciato soddisfatti gli interroganti. La deputata M5S Emanuela Corda, rispondendo ad Alfano, ha chiesto ancora chiarimenti sulla disponibilità e l’accessibilità ad una lista dei doni al ministro.

(Foto di copertina: ANSA / GIUSEPPE LAMI)

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