La Liga dice che il proprietario di Rojadirecta rischia quattro anni di carcere

Il reato contestato è la violazione continua di una proprietà intellettuale, per la trasmissione in streaming - e senza diritti - delle partite di calcio

27/01/2022 di Redazione

Il Tribunale di La Coruña ravvede gli estremi per avviare un procedimento giudiziario nei confronti del proprietario di Rojadirecta, il noto portale che trasmette le dirette streaming degli eventi sportivi più importanti al mondo. La Liga spagnola – che ritiene di essere stata danneggiata da questa attività via web – ha dichiarato, nella giornata di ieri, la sua soddisfazione per quello che sembra essere l’orientamento dei giudici del Tribunale di Istruzione 1 di La Coruña. Il procedimento coinvolge Igor Seoane Miñán, il fondatore di Rojadirecta, la sua società Puerto 80 Projects e altri cinque accusati. Per il fondatore di Rojadirecta, sarebbero stati chiesti quattro anni di carcere dal procuratore (la difesa de La Liga e di Mediapro che ne detiene i diritti televisivi chiedevano sei anni), dovrebbe far fronte a una cauzione da 4 milioni di euro o, in alternativa, al sequestro dei suoi beni.

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Cosa sta rischiando il proprietario del portale di streaming Rojadirecta

Al momento, sono da fissare le date per le udienze iniziali, ma sembra proprio che possa essere alle porte un processo che sarà molto seguito dal punto di vista mediatico, in Spagna e non solo. Oltre alle richieste sulle sanzioni detentive, il procuratore spinge, inoltre, per la cessazione dell’attività dei siti web indicati e ordina ai fornitori di servizi di sospendere la trasmissione, l’hosting di dati, l’accesso alle reti di telecomunicazioni o la fornitura di qualsiasi servizio che consenta loro di continuare la pirateria di contenuti protetti dalla proprietà intellettuale, ovvero le partite di calcio (in questo caso specifico, della Liga spagnola, uno dei campionati più ricchi del mondo in quanto a valore dei diritti televisivi).

Si tratta di un iter che sta arrivando a una svolta dopo oltre 7 anni: nel 2015, infatti, il processo ha avuto inizio in seguito a una denuncia da parte di coloro che ritenevano di essere stati danneggiati dal fondatore di Rojadirecta. La sua società sembra possedere redditi per oltre 11 milioni di euro, un’attività che in gran parte derivava dall’abilità di Miñán nello sfruttare alcune zone di confine del web.

Rojadirecta, che si presenta in diversi domini, è un portale che viene utilizzato per fruire degli eventi sportivi di tutto il mondo senza il pagamento di un abbonamento. Il portale è stato utilizzato moltissimo anche in Italia, dove nel 2016 venne completamente bloccato in seguito a una ordinanza eseguita dal tribunale di Milano emessa in conseguenza di una denuncia partita dal gruppo Mediaset.

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