Rita Pavone a Sanremo chiarisce: “Io sono liberale, non mi piace nessun politico di oggi” | Video

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La cantante cerca di spegnere le polemiche ribadendo di non essere sovranista

Rita Pavone era una delle artiste più attese a Sanremo 2020 e sin da subito la sua partecipazione era stata vista in modo divisivo, ma la cantante ha subito chiarito: “Non sono sovranista, ma solo una liberale. Sono per il libero pensiero e se sono d’accordo con quello di un altro politico per un particolare argomento lo dico senza problemi. C’è un errore di base, io sono una persona liberale. Non ascolto se destra, sinistra o centro. Mi piace quello che dicono le persone e non metto i paraocchi come i cavalli. Io non ho mai bussato in 58 anni di carriera alla porta di un politico”.



Poi sul tweet di due anni fa incriminato: “Io non ho detto nulla su Pearl Jam. Io vado in giro per il mondo ma non mi sono mai permessa di giudicare la politica degli altri, è giusto che se faccio una cosa qualificata dica la mia opinione. Ma se vengo ingaggiata per fare un concerto non vuol dire se la penso in modo diverso offendere qualcuno. Ridirei ancora oggi la mia opinione”.

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Rita Pavone torna in gara a tre anni dal premio alla carriera, per lei una grande emozione arrivata grazie a Carlo Conti: “Il premio alla carriera è stato meraviglioso, ma niente e nessuno ti da la botta di adrenalina della gara”. A Sanremo 2020 è in gara con il brano “Niente (Resilienza 74)”: “Il titolo lo ha scelto mio figlio, si evince tutto quello che ho fatto in 58 anni di carriera perché la gente non sa chi è all’estero Rita Pavone. Ho inciso con 7 etichette e trovare questo materiale è stato arduo da trovare. Ho avuto una carriera fortunata che la gente non conosce, ritrovare questi reperti archeologici è la punta di Iceberg sommersa e faremo anche una seconda ricerca”.

Ancora sul brano che porta in gara a Sanremo 2020: “Ho detto un giorno a mio figlio di scrivermi in italiano, lui lo fa a Londra in inglese. Mi ha scritto questa cosa che mi ha ricordato le mie origini musicali. Le mie radici sono un mondo musicale diverso che qui ho ritrovato con un rock forte e profondo, ma allo stesso tempo grintoso”.



Rita Pavone e il duetto con Amedeo Minghi

Stasera un duetto da sogno per Rita Pavone: “Canterò con Amedeo Minghi che ha scritto per me Ti perdo e non vorrei il brano “1950“. Una canzone che per lei è come “un quadro di Monet portato in musica. Io sono nata nel 1945 dopo l’immediato dopo guerra e sento che mi appartiene – ha raccontato Rita pavone – Condivido il testo di questa canzone, mi piace questo ritratto. Non abbiamo mai lavorato insieme, ma cantammo questo brano da Bruno Vespa”.

Poi spiega che, nonostante la lunga assenza, Sanremo per lei sia unico è paragonabile a grandi palcoscenici internazionali: “Moltissima emozione, quel palcoscenico li è magico. Questo è un teatro che rappresenta l’Olimpo della musica italiana. Prima avevamo delle altre opportunità come il cantagiro, ora questo rimane il posto in cui la musica italiana affronta una sua identità. È paragonabile per fascino all’Olympia”.

«Emozionata, ma tranquilla»

Rita Pavone non sente la pressione prima di in esibizione: “Sono una persona molto tranquilla, faccio le parole crociate prima di cantare. Il mio momento clou sono quei tre quattro minuti prima di entrare. Entro nel palcoscenico facendo finta di essere stata lì e cantando. Ho sempre amato il palcoscenico e fa parte della mia vita. Io non faccio le prove, io canto e basta. Se mi viene meglio la sera è meglio”.

Il ricordo dei suoi vecchi Sanremo di tanti anni fa: “Il primo è stato perché ero passata in Ricordi (casa discografica, ndr) e mi vollero mandare a Sanremo. Quello di Zucchero era un pezzo carino e basta. Io ero più intrigata dal fatto che aspettavo il mio primo figlio, diciamo che non ci ho messo tanto”.

“La seconda volta fu quella in cui tornai da RCA e fui obbligata a farlo. Mi dicevano che ero stata sposata e non c’era il divorzio, avevo perduto una verginità agli occhi della gente. Io feci le prove al mattino, telefonai a mio marito e gli dissi che il giorno prima sarei andata a casa”. “La terza volta era un brano bellissimo, Amici Mai, e aveva bisogno di un ascolto superiore. Io fui subito tacciata per morta, io sono partita e tre settimane dopo ero prima in Francia. La mia vita è sempre stato un bacione e uno schiaffo, sei sei capace a piegarti senza spezzarti vuol dire che hai carattere. Nessuno mi ha chiesto scusa per aver fatto diventare il mio matrimonio un business. L’anno prossimo festeggio 52 anni di matrimonio con lo stesso uomo”.

Poi chiude parlando per la sua passione per la Juventus: “Io sono juventina da sempre, ho avuto il privilegio di conoscere John Charles e Omar Sivori. Poi ho conosciuto Alex del Piero e ho avuto come spettatore all’inizio della mia carriera Maradona in Argentina. Me lo ha confessato ad Amici (programma di Maria de Filippi, ndr). Poi un altro incontro meraviglioso durante il cantagiro in aeroporto e c’era Pelè. Abbiamo una fotografia insieme con lui, bellissimo. Adoro di più Dybala perché nel suo nome parla di pallone. Non faccio palestra, non mangio la sera perché non si digerisce bene. Faccio una vita normale e non mondana, sono una pigra. Unico sport è stato Ballando con le stelle”.