Una poesia di Marazico, il progetto di ‘Osteria poetica’ che è partito da lontano e che è sbarcato sui social network (a base di «Specialità romane. Schiaffoni, sorrisi amari e lacrime dolci. Vino della casa, senza pretese ma sincero. Tutto gratis») è la risposta che la libreria La Pecora Elettrica ha voluto dare alle persone che, per la seconda volta in otto mesi, hanno voluto dare fuoco al locale nel cuore di Centocelle.
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I proprietari della libreria, senza fare troppo scalpore e lasciando che la rete parlasse per loro (con i tanti messaggi di solidarietà, alternati anche a qualche altro post decisamente inquietante sui social network russi), hanno voluto affiggere davanti al locale nuovamente eroso dalle fiamme questa poesia in versi romaneschi:
Se ‘n’artra vorta ho ripijato foco
nun è pe’ ‘n incidente, né pe’ ‘n gioco.
È che ce sta ‘na mano criminale
che me detesta e me vo’ fa’ der male.
Qui dove vivo io, a Centocelle,
ce stanno cose brutte e cose belle.
Le cose brutte fanno assai rumore,
l’impunità le fa’ senti’ potenti.
Le cose belle vivono d’amore,
so’ miti, silenziose e so’ pazienti.Ce vora’ tempo. Forse qualche mese.
E nun escludo pure altre sorprese.Ma anche se so’ pecora, sappiate,
che co’ ‘ste cose nun me spaventate.
Me riempirò de libri e de cultura:
è quello che a voialtri fa paura.Marazico – ©
Marazico è solito commentare i fatti del giorno con i suoi versi. I titolari della Pecora Elettrica hanno notato la poesia scritta sui social network qualche ora fa, l’hanno stampata e l’hanno sistemata sulle pareti esterne del locale. Un piccolo gesto per promettere ai clienti di sempre e non solo che la libreria non ha nessuna intenzione di arrendersi. Ma che ha voglia di andare avanti: «Me riempirò de libri e de cultura: è quello che a voialtri fa paura».