Cosa significa il ricorso di Sky all’Antitrust contro Dazn per la Serie A

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Perché la compagnia media ritiene illegittimo l'accordo tra Dazn e TIM

C’è stata prima la strategia di assicurarsi una parte dei diritti televisivi della Serie A attraverso l’acquisto del pacchetto B (quello che garantisce la trasmissione di tre partite per ogni giornata del campionato). Poi, c’è stato un tentativo di mediazione con Dazn, con una proposta di acquisto anche delle restanti partite. Infine, è arrivato il ricorso Sky Antitrust contro la piattaforma di streaming che ha concluso un accordo con Tim per trasmettere tutte le partite della Serie A per i prossimi tre anni. Con quest’ultima mossa, l’emittente satellitare che non trasmetterà più in maniera completa i match del campionato italiano sta provando a dimostrare che i termini dell’accordo tra Dazn e Tim (grazie al quale la piattaforma di streaming è riuscita a versare gli 850 milioni di euro necessari per accaparrarsi i diritti in esclusiva).



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Ricorso Sky Antitrust, perché viene messo in discussione l’accordo Dazn-Tim

Qualche giorno fa, com’era nell’ordine delle cose, Dazn ha fatto in modo che TIM potesse diventare l’unico operatore di telefonia mobile coinvolto in questa operazione. In questo modo, sarà possibile trasferire il segnale dal satellite alla banda ultralarga e garantire così il servizio di trasmissione delle immagini. Inoltre, ci sarà la possibilità, per i clienti di Tim, di avere delle offerte dedicate per poter usufruire del servizio.



Secondo Sky, tuttavia, questa operazione sarebbe contraria ai principi del libero mercato, con una concentrazione ritenuta a rischio dall’emittente satellitare: secondo i legali di Sky un servizio esclusivo come la trasmissione dei diritti televisivi del campionato di Serie A sarebbe stato assegnato al retailer dominante della banda larga in Italia. La piattaforma di streaming, quindi, non potrebbe trasmettere in maniera alternativa il servizio che ha acquistato.

La nota di Sky si conclude così: «Per questo Sky invita l’Antitrust ad agire con urgenza per garantire che il campionato di Serie A possa essere fruito da tutti i consumatori in condizioni che favoriscono la concorrenza e la libera scelta». Si tratta dell’estremo tentativo di Sky di contrastare l’aggiudicazione dei diritti televisivi della Serie A. L’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato si esprimerà in proposito nei prossimi giorni.



«Tim stupita dalle dichiarazioni di Sky»

Tim ha risposto alle accuse di Sky con un comunicato stampa, definendosi stupita per queste parole. E ribatte ampiamente, sottolineando come «l’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato (AGCM) ha accertato più volte che SKY è un soggetto dominante nel settore della pay tv detenendo una quota di mercato pari a circa l’80%».

Aspettando che l’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato dica la su sua su quanto affermato dai legali di Sky e considerato cosa ribatte Tim, l’operatore telefonico ha spiegato la sua posizione a favore della digitalizzazione del Paese e sostenendo che «continuerà a distribuire i contenuti sportivi, cosi come ad oggi sta facendo con i contenuti Now (SKY), Eurosport (Discovery) e DAZN e con qualunque altro editore interessato alla valorizzazione dei contenuti attraverso la piattaforma TIMVISION».