Le fake news del web diventano oggetto di una ricerca del Suor Orsola

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L'Università Suor Orsola di Napoli ha svolto una ricerca sulle fake news e sul modo in cui queste sono aumentate in funzione della pandemia, tanto da far parlare di "infodemia"

In questi mesi si è spesso sentito parlare di infodemia, ovvero di quella forma di pandemia che si insinua nel mondo dell’informazione, corrodendola e rendendola poco attendibile. Adesso, grazie all’Università Suor Orsola di Napoli, le fake news e le bufale diventano oggetto di una ricerca promossa dal laboratorio Unisob MediaLab dell’ateneo napoletano.



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Fake news e bufale sulla pandemia: la ricerca al Suor Orsola

La ricerca del laboratorio MediaLab prende il nome di Infosfera e riguarda principalmente le notizie false e quelle narrazioni su teorie complottiste che hanno preso piede ormai negli ultimi due anni, da quando la pandemia da Covid-19 ha iniziato a diffondersi. La diffusione delle fake news è stata resa possibile – nella maggior parte dei casi – dalla negligenza (o superficialità) delle piattaforme dei social media, come Facebook e YouTube, che hanno sempre negato una loro diretta responsabilità. Come racconta il Quotidiano del Sud – in riferimento alla ricerca del Suor Orsola – quest’ultima «mostra in maniera evidente come durante un anno di infodemia si siano alterate le convinzioni di partenza degli intervistati».



La prima somministrazione dei questionari è stata effettuata ad aprile 2020 – quando l’Italia era ancora in pieno lockdown – mentre la seconda nel febbraio 2021. In quest’arco temporale di quasi un anno, oltre il 7% in più degli italiani crede alla narrazione del virus creato in laboratorio come arma batteriologica. È scesa invece la percentuale di persone che ritengono utile l’importanza del tracciamento attraverso app e smartphone, passando da un 56,81% ad un 40,6%. È cambiata drasticamente anche l’idea che gli italiani hanno sulla gestione della situazione pandemica da parte del Governo: ad aprile 2020 per il 55,93% degli intervistati, l’Italia aveva risposto all’emergenza Covid-19 in maniera tardiva ma efficace. Dato crollato al 36,03% nella seconda rilevazione.

La ricerca ha evidenziato anche un altro dato riguardante le fake news. Secondo i dati riportati dal Quotidiano del Sud, il 64,37% degli italiani non sa distinguere una pagina Facebook da un sito bufale. L’86,13% non sa riconoscere un profilo fake di Twitter. Il 60,78% confonde il sito di bufale proposto come un sito di informazione. Il lavoro di ricerca sulle fake news promosso dal Suor Orsola accende i riflettori su delle percentuali che, pur ammettendo un lieve errore statistico, evidenziano il tema della disinformazione e – più di tutto – il modo in cui le notizie false molto spesso vengano ignorate da chi dovrebbe smentirle categoricamente con voce autorevole.