Sestili ha chiarito – insieme a Ricciardi – che l’Italia si è salvata e per ora registra ancora meno contagi degli altri paesi europei per via degli effetti trascinati del lockdown e per via del rigore della maggior parte degli italiani nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e nell’utilizzo della mascherina. E per Ricciardi, al di là del nuovo Dpcm, ci sono norme di distanziamento e altri punti sui quali insistere per evitare un aumento esponenziale dei casi tale da trovarci in lockdown entro un mese.
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In Italia siamo attualmente messi meglio di altri – in particolare di Francia, Spagna e Regno Unito – perché «abbiamo fatto molto bene fino all’estate, quando poi sono stati commessi sbagli che, per la natura precipua del virus che non perdona e i cui effetti si misurano dopo settimane, stiamo pagando ora». L’esempio che porta Ricciardi ad Huffington Post è quello di Francia e Spagna che, riaprendo a maggio, hanno visto la situazione precipitare prima di noi. Solo il lockdown ci ha tenuti al riparo, secondo il virologo e – seppur d’accordo con le misure del Dpcm – «occorre migliorare il trasporto pubblico locale e il sistema di testing e tracciamento e incoraggiare tutto ciò che favorisce il distanziamento, a cominciare dallo smart working». Occorre fare tutto ciò che possiamo «per evitare un nuovo lockdown che potrebbe verificarsi già tra un mese».
Anche Sestili concorda con Ricciardi nell’affermare che la situazione nostrana è migliore per via del «lockdown più lungo e stringente e una maggiore cautela nella riapertura» rispetto agli altri paesi. I contagi si sono mantenuti bassi perché in estate le scuole erano chiuse e si è incentivato lo smart working. Merito anche degli italiani, che vista la tragedia hanno sviluppato – per la maggior parte – «maggiore sensibilità per il rispetto delle regole. Siamo diventati molto bravi a indossare le mascherine, a rispettare il distanziamento e le norme igieniche anti contagio». Questo vantaggio che abbiamo sugli altri corre il rischio di esaurirsi visti i livelli di crescita della curva nelle ultime settimane e l’attuale Dpcm è utile, sì, ma «insufficiente a contenere una dinamica di crescita esponenziale dei casi come quella con cui stimo facendo i conti».