La storia del divieto di ‘respirazione bocca a bocca’ sui bagnanti in pericolo di vita

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Il documento di Inail e ISS sulle misure di sicurezza negli impianti balneari dà le linee guida per il soccorso

Che sarà un’estate diversa dalla altre si era capito fin dai primi giorni di emergenza sanitaria. Ora sono arrivate anche le linee guida per la riapertura degli stabilimenti balneari, con il documento stilato da Inail e Istituto Superiore di Sanità che sottolinea come i cambiamenti ci saranno anche per quel che riguarda l’intervento di operatori sanitari e bagnini sulle spiagge. Il tema più dibattuto nelle ultime ore, e che ha provocato reazioni tra l’indignazione e l’ironia, riguarda il divieto di effettuare la cosiddetta respirazione bocca a bocca per soccorre un bagnante in pericolo di vita.



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Le polemiche non si sono fatte attendere, con molte persone – e anche alcune testate nazionali – che hanno espresso tutte le loro perplessità su questa indicazione. Andiamo a leggere cosa dice esattamente il documento di Inail e ISS sulla questione (a pagina 17 del testo pubblicato sul sito ufficiale del Ministero della Salute).



Pertanto, ogni volta che viene eseguita la rianimazione cardiopolmonare (RCP)su un adulto è necessario diffondere le indicazioni fornite da ERC e IRC come di seguito riportato.

In attesa di nuove evidenze scientifiche, si raccomanda di valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima e di eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni) con le modalità riportate nelle linee guida. Se disponibile un DAE utilizzarlo seguendo la procedura standard di defibrillazione meccanica.



Respirazione bocca a bocca, il divieto nelle spiagge

Insomma, appare evidente come ci sia un divieto di effettuare la respirazione bocca a bocca. Come spiega anche Bufale.net, però, questa non è l’unica manovra a disposizione degli operatori sanitari e dei bagnini che si trovano alle prese con un bagnante in difficoltà o in arresto cardiaco. Il documento Inail e ISS, infatti, sottolinea come – per motivi di salvaguardia della propria salute – esistano altre metodologie per soccorrere le persone.

Come soccorrere i bagnanti

Si passa dalle compressioni toraciche – che devono essere effettuate solamente da personale sanitaria e cittadini qualificati per compiere questa manovra, come i bagnini -, bombolette di ossigeno, palloncini auto-espandibili e Dae, il defibrillatore automatico esterno.

(foto di copertina: da Pixabay)