Renzi dice che la politica è guardare l’Istat, il populismo contare i followers

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Renzi ha sottolineato la differenza che c'è, secondo lui, tra populismo e politica sottolineando che Conte sarebbe populista

Matteo Renzi contrappone quella che è la sua politica contro quello che definisce il populismo di Giuseppe Conte. Non gliele manda certo a dire, nell’ultima intervista che ha rilasciato sul tema rimpasto, crisi di governo o qualunque cosa possa accadere. Questione nella quale, seppure con i numeri risicati che ha in Parlamento, Italia Viva gioca un ruolo fondamentale. L’accusa di Renzi Conte populista passa – anche – dall’utilizzo eccessivo dei social network da parte del premier, questione non nuova considerati i numerosi attacchi che da inizio pandemia il premier ha ricevuto, in tal senso, anche da altri leader come Meloni e Salvini.



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Renzi sul Recovery: «Non concetti vaghi, documenti scritti»

Parlando del Recovery, dalla cui approvazione dipende il futuro prossimo e a lungo termine del paese, Renzi parla di una richiesta di firma al buio. A Repubblica ha dichiarato: «Di concetti vaghi mentre noi vogliamo i documenti scritti. Questo governo sta esagerando con l’approssimazione». Il rimprovero generico è quello di utilizzare poco le forme corrette della politica e troppo i social network: «Prima di dire se siamo soddisfatti o no, dobbiamo vedere il nuovo testo. Capisco che nella cultura del Grande Fratello è difficile da accettare ma i testi di legge non sono post, i decreti non sono tweet, una riforma non è una storia su Instagram».



Renzi Conte populista: la differenza tra politica e populismo

Durante l’intervista non esita nemmeno a dare la sua definizione di differenza tra populismo e politica: «Il politico guarda le statistiche Istat sulla disoccupazione e i dati sul Pil, il populista guarda il numero dei follower e lo share dei messaggi a rete unificata. Preferisco essere guidato da persone competenti che provano a cambiare la situazione che non da persone simpatiche che provano a aumentare il proprio gradimento».

(Foto copertina: IPP/Gioia Botteghi)