Trump prova a riparare i danni del contagio acquistando tutte le dose del (chiacchierato) remdesivir

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Le scorte sono state esaurite dagli Stati Uniti

«Scusi, ha il remdesivir?».
«No, l’ha acquistato tutto Trump». Il dialogo surreale potrebbe riassumere perfettamente la situazione che si sta venendo a creare in queste ore negli Stati Uniti. Il Paese, infatti, ha acquistato tutte le scorte del farmaco che ha mostrato di avere qualche effetto sulla cura del coronavirus. Lo ha fatto per cercare di ovviare al problema dell’aumento del contagio soprattutto negli stati meridionali: negli ultimi giorni, infatti, ci sono circa 700 casi per milioni di abitanti quando a inizio giugno la quota di contagio si era abbassata a circa 400 casi per milioni di abitanti.



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Remdesivir, Trump pigliatutto

Il governo degli Stati Uniti – dove il farmaco è già in uso, mentre in Europa il remdesivir è impiegato solo attraverso una somministrazione compassionevole – ha esaurito le scorte della produzione dei prossimi mesi, per un totale di 500mila confezioni di farmaci distribuite in tutto il Paese.



Ma che effetto ha il remdesivir sul coronavirus? Ricordiamo che il farmaco era stato oggetto di una pubblicazione su The Lancet che aveva mostrato come i suoi effetti non fossero poi così diversi rispetto ad altri trattamenti su pazienti Covid-19. Tuttavia, lo studio è stato successivamente ritirato per assenza di alcune evidenze. In effetti, il farmaco riduce – nei casi più gravi – il periodo di guarigione da 14 a 11 giorni e permette una diminuzione della mortalità del 31%.

Gli effetti del remdesivir e l’effetto ‘antidoto’ di Trump

Un effetto che, in questa fase dell’epidemia, non sembra essere particolarmente efficace: negli Stati Uniti più che la mortalità, il problema è il tasso di contagio negli ultimi giorni. Il primo dato sta scendendo, in linea con quello che è avvenuto negli altri Paesi, ma il secondo dato è in crescita. Se si considera che l’azione di precettare tutte le dosi di remdesivir è limitata ai prossimi mesi, dobbiamo leggerla come una mossa più che altro propagandistica.



Inoltre, in nome dello strapotere commerciale degli Stati Uniti, il Paese ha impedito ad altri Stati del continente americano (si pensi alla situazione del contagio in America Latina) di poter beneficiare dei suoi seppur limitati effetti. Non c’è, insomma, quello spirito di cooperazione tra Stati che gli esperti richiedono per limitare la diffusione della pandemia nel pianeta.