Cosa posso e non posso fare se vivo in «zona rossa»

Categorie: Attualità

Che effetto hanno le restrizioni dell'ultimo dpcm

L’Italia divisa in tre parti. In attesa della suddivisione del territorio italiano decisa dal ministero della Salute, occorre individuare che tipologia di regole zone rosse sono state stabilite dall’ultimo dpcm del 3 novembre. Infatti, queste restrizioni sono state messe in atto per cercare di arginare in maniera piuttosto decisa la curva dei contagi da coronavirus. Al momento, le aree che sono a rischio zona rossa sono la Lombardia, il Piemonte, la Valle D’Aosta, la provincia autonoma di Bolzano e la Calabria. Si tratta di territori che, in base ai 21 indici stabiliti dal ministero della Salute, sono classificate come aree più a rischio non soltanto per la trasmissione del coronavirus, ma anche per la situazione dell’affollamento degli ospedali e delle terapie intensive in particolare.



LEGGI ANCHE > Cartabellotta ha spiegato perché oggi siamo messi peggio che a marzo

Regole zone rosse, cosa non si può fare

La restrizione più grave è sicuramente quella dello stop alla mobilità: sia esterna, sia interna. Non ci si potrà spostare fuori regione, ma nemmeno tra due comuni confinanti. Insomma, a livello di trasporto e di spostamenti siamo ritornati esattamente – per queste aree – ai livelli del lockdown di marzo e di aprile. Esclusi, oggi come allora, da questo stop alla mobilità, tutti i cittadini che si spostano per motivi di lavoro o per indifferibili motivi di salute. Torna ancora una volta, dunque, il meccanismo delle autocertificazioni che potranno dimostrare la necessità dello spostamento.



Stop anche alla vita sociale, con chiusura totale delle attività di ristorazione e per le attività commerciali che non siano negozi di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e benzinai. Sono bloccate tutte le attività sportive, a eccezione di quelle professionistiche.

Regole zone rosse, cosa si può fare

Le attività di ristorazione, nonostante le chiusure al pubblico, possono tranquillamente continuare a fare servizio d’asporto. La scuola proseguirà per i primi cicli d’istruzione (la didattica a distanza è prevista soltanto per le scuole superiori, per la seconda e per la terza meda). Tra le attività per la cura alla persona, restano aperti i parrucchieri e i centri estetici.



Sarà consentito fare attività sportiva in solitaria e all’aperto, con obbligo di mascherina, nei pressi della propria abitazione e stando sempre molto attenti a mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro con le altre persone che si incontrano per strada. Le attività edilizie, le industrie e gli artigiani continueranno a svolgere il proprio lavoro senza particolari restrizioni, se non quelle di mettere in sicurezza i dipendenti.