I video-cenoni che faremo con le regioni chiuse a Natale

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Il governo starebbe pensando di mantenere il divieto di spostamenti anche tra zone gialle

Regioni chiuse a Natale come possibile ipotesi portata avanti in queste ultime ore dal governo e messa nero su bianco su Repubblica e – in parte – anche sul Corriere della Sera. E allora già prevediamo dei gran video-cenoni, con i membri della famiglia riuniti attorno a uno smartphone invece che attorno a una tavolata. Una grande beffa: perché se da un lato i nonni sicuramente sforneranno grandi teglie di lasagna e manicaretti ripieni, i nipoti fuori sede per motivi di lavoro (visto che quelli di studio sono stati fortemente risolti dalla teledidattica) si accontenteranno della classica pasta al tonno.



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Regioni chiuse a Natale, si prevedono cenoni via Zoom

Per non parlare dei problemi di connessione (o di posizionamento delle webcam sui vari smartphone) che renderanno davvero difficoltoso il collegamento. Insomma, bisognerebbe pensare a una sorta di regia condivisa per permettere – magari senza il ritardo di alcuni secondi causato dallo streaming – di festeggiare tutti insieme il Capodanno, nello stesso esatto momento, con il conto alla rovescia uguale per tutti. E non con la connessione che sospende la videochiamata per assenza di copertura proprio al -3.



L’ipotesi, al momento, è solo sulla carta e – con ogni probabilità – il governo proverà a scongiurarla. Ma è pur vero che, per evitare di creare un effetto Ferragosto, l’esecutivo sta pensando di limitare fortemente la mobilità nel corso delle festività natalizie. Ecco il compromesso: negozi aperti per lo shopping, centri commerciali che riaprono le loro porte anche nel week-end, spostamento in avanti del coprifuoco soprattutto durante le vigilie (il 24 dicembre e il 31 dicembre potrebbe essere posticipato all’una di notte), divieto di utilizzo degli impianti sciistici (con un provvedimento che potrebbe essere esteso a tutta l’Unione Europea), regioni in zona gialla ma con spostamenti limitati al massimo.

Regioni chiuse a Natale, le alternative possibili

Il tutto per rendere meno facile il contagio casalingo, quello che nel corso della seconda ondata è stato il vero punto debole della strategia di difesa contro il virus in Italia. Regaleremo, dunque, i nostri momenti di ritrovo familiare a Zoom o a WhatsApp, aumenterà il sovraccarico della rete internet e la qualità delle comunicazioni resterà molto bassa.



Nel governo c’è chi sta provando a scongiurare questa ipotesi, limitando gli spostamenti ai soli ricongiungimenti familiari, evitando villeggiature e altre cause che potrebbero portare le persone a uscire dai propri confini territoriali. Il tentativo di “salvare il Natale”, individuato come obiettivo nel mese di ottobre, non sembra andare propriamente per il verso giusto.