Se sei uno sportivo e ti insultano online aspettati epiteti omofobi

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Un rapporto sugli insulti rivolti ad atleti e atlete ha evidenziato come l'omofobia sia compresa nella maggior parte di essi

L’omofobia è il core della stragrande maggioranza degli insulti rivolti online agli sportivi, donne o uomini che siano, in particolar modo per quanto riguarda calcio e basket. La conclusione è frutto di un rapporto congiunto sugli abusi online e l’impatto sulle prestazioni e il benessere mentale degli atleti condotto dalla società di intelligenza artificiale Signify per FifPro, NBPA e WNBPA e i sindacati mondiali. Gli insulti rivolti agli atleti online comprendono, oltre all’omofobia, messaggi razzisti, sessisti e riguardanti l’aborto. Scendiamo nello specifico dei dati relativi agli insulti omofobi atleti.



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Cosa dicono i dati sugli insulti omofobi atleti

Il rapporto ha analizzato oltre 1500 messaggi di odio nei confronti degli atleti e, del totale, il 40% erano parole omofobe rivolte ai calciatori mentre il 27% erano insulti della stessa natura ma rivolti alle calciatrici. Nel caso dei cestiti, il 46% degli uomini e il 19% delle donne è stato vittima di epiteti di questo tipo. I messaggi analizzati arrivano da Twitter e sono stati scritti in un lasso di tempo che va da maggio a settembre 2021 (quindi cinque mesi) indirizzati a centosessanta tra giocatori e giocatrici, quelli di più alto profilo in Europa, Usa e Sud America.



Gli insulti scelti sono quelli mirati, ovvero i messaggi diretti che menzionano il giocatore o la giocatrice affinché li vedano e possano «subire l’impatto del contenuto abusivo». Si parla, nel rapporto, di «orribile abuso, mirato e talvolta criminale, che colpisce i giocatori in tutti gli sport e in tutti i generi, sia sul posto di lavoro che in famiglia». La maggior parte delle vittime dei tweet offensivi sono stati giocatori dell’NBA, 427 calciatori, 398 calciatrici e 85 cestiste. In un contesto in cui la maggior parte degli insulti è di matrice omofoba e razzista se rivolti agli uomini (85%) e di matrice omofoba e sessista se rivolti alle donne (90%), appare evidente come orientamento sessuale e appartenenza di genere siano un ambito che chi insulta ama chiamare in causa.

Insulti a giocatori etero perché esprimono sostegno per la comunità LGBTQIA+

C’è un tema interessante, ovvero quello del reale orientamento di chi riceve gli insulti. Non si tratta praticamente mai di persone che hanno fatto coming out e hanno affermato di essere gay o lesbiche. «Spesso vengono presi di mira per il loro sostegno alle tematiche LGBT – si legge nel rapporto – o per la percezione del loro comportamento o del loro carattere». Anche solo esprimere solidarietà per nei riguardi della comunità fa scattare insulti di matrice omofoba. Se basati sull’abbigliamento, gli insulti corrispondono ai giocatori «interrogatori ostili sulla loro sessualità». Se si scende nello specifico del trattamento riservato alle donne, sessismo e omofobia sono il core della quasi totalità degli insulti ricevuti. Insieme all’identità sessuale e sociale anche quella politica viene sfruttata per colpire gli atleti.



In che modo vengono colpite le atlete, nello specifico, da questa tipologia di insulti? Quando «attaccano il carattere e la personalità delle giocatrici e le costringono a nascondersi e a ritirarsi da ciò che sono e vogliono essere» benessere mentale, stile di vita e prestazioni sono intaccati. C’è un modo per evitare tutto questo? Ben poco viene fatto, secondo il rapporto, che sottolinea come la «netta maggioranza» degli insulti sia ancora online evidenziando una «mancanza di regolamentazione e supervisione».